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Kiev: pronti a aprire un corridoio umanitario nel Kursk

3 ore fa 1
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L'Ucraina aprirà un corridoio umanitario per consentire a centinaia di civili russi nella regione di Kursk bloccati nelle zone occupate di tornare nel territorio controllato dalla Russia, se Mosca ne farà richiesta.
"Siamo pronti ad aprire un corridoio umanitario dalla regione di Kursk alle profondità della Russia in risposta a una richiesta ufficiale della Federazione Russa", ha reso noto la presidenza ucraina. 

I Paesi europei danno un nuovo impulso alle forniture di armi all'Ucraina con la consegna di caccia Mirage dalla Francia e altri F-16 dall'Olanda, mentre da Russia e Usa continuano ad arrivare segnali di un dialogo ormai avviato, con fonti russe che arrivano ad ipotizzare un faccia a faccia tra Vladimir Putin e Donald Trump già nel corso di questo mese.

   Il governo di Parigi ha annunciato di aver consegnato i primi caccia Mirage 2000 a Kiev e l'Olanda di aver inviato altri F-16 di fabbricazione americana. "Questi moderni aerei da combattimento sono già in Ucraina e presto inizieranno a svolgere missioni di combattimento, rafforzando la nostra difesa e migliorando la nostra capacità di contrastare efficacemente l'aggressione russa", ha detto il ministro della Difesa, Rustem Umerov. I primi F-16, arrivati in Ucraina l'estate scorsa, non hanno finora cambiato le sorti del conflitto, che vedono le truppe russe continuare la loro lenta avanzata nell'est dell'Ucraina mentre fanno gradualmente arretrare le truppe ucraine d'invasione nel Kursk. In questa regione russa, ha detto il ministero della Difesa di Mosca, è stato respinto oggi un nuovo tentativo di controffensiva delle forze di Kiev, che avevano cercato di avanzare verso gli insediamenti di Cherkasskaya Konopelka e Ulanok con due battaglioni meccanizzati.

   Trump ha intanto ribadito che la sua amministrazione sta "lavorando duramente", e sta "facendo progressi", per mettere fine alla guerra. Mentre il suo inviato per l'Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, ha decisamente respinto la possibilità che Kiev si possa dotare di armi nucleari come garanzia di sicurezza in vista di un accordo di pace se non le sarà consentito di entrare nella Nato. "Siamo onesti, sappiamo entrambi che non accadrà", ha tagliato corto Kellogg, un ex generale in congedo, parlando a un giornalista di Fox News.

 Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto di non aver nulla da aggiungere alle dichiarazioni fatte ieri secondo le quali Putin è aperto a trattative con Kiev anche se continua a considerare "illegittimo" come presidente Volodymyr Zelensky, che il giorno prima a sua volta si era dichiarato pronto a "negoziati diretti". Leonid Slutsky, il presidente della commissione Esteri della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha detto intanto che sono "in fase avanzata" i preparativi per un vertice fra Putin e Trump, che a suo dire potrebbe tenersi già "in febbraio o marzo". In discussione, secondo Slutsky, saranno "l'Ucraina, il Medio Oriente e, in generale, le questioni di politica mondiale e delle relazioni internazionali nel prossimo futuro".

   L'Aeronautica militare di Kiev ha segnalato nel frattempo che nella notte tra mercoledì e giovedì le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con 77 droni prendendo di mira la regione di Kiev e altre dieci. Dei velivoli senza pilota, 56 sarebbero stati abbattuti e 18 droni-esca sono caduti in zone aperte. I russi hanno detto invece di avere abbattuto 28 droni ucraini, di cui 6 sulla regione meridionale di Krasnodar. Lo Stato maggiore ucraino ha affermato che in quest'ultimo attacco è stato colpito l'aeroporto militare di Primorsko-Akhtarsky, utilizzato dalle forze di Mosca per lanciare i droni kamikaze Shahed sul territorio ucraino e per la manutenzione degli aerei impiegati nelle missioni nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Il governatore della regione russa di Belgorod ha denunciato da parte sua che tre civili, tra i quali due ragazze di 14 e 18 anni, sono rimasti uccisi da un ordigno sganciato da un drone ucraino su un'auto il nella zone del villaggio di Logachevka, nel distretto di Valujskij. Il governatore, Vyacheslav Gladkov, ha tuttavia sottolineato che in quest'area, vicina al confine, è in vigore lo stato d'emergenza fin dal 2022 e quindi è vietato l'accesso ai civili. "Pertanto - ha scritto Gladkov sul suo canale Telegram - vorrei rivolgere ancora una volta un appello a tutti i residenti: gli insediamenti chiusi per decisione del comando operativo non possono essere visitati!".

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