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“Violate sicurezza e privacy di Elkann”. I legali querelano la troupe di Bruno Vespa

10 mesi fa 43
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TORINO. «Nei giorni scorsi una troupe televisiva ha occupato uno spazio privato afferente l’abitazione privata torinese di John Elkann per effettuare riprese video mediante un drone. Le riprese – è emerso successivamente – sono state effettuate per la trasmissione Porta a Porta. A fronte di questa ingiustificabile intrusione nella vita privata del nostro assistito, per di più realizzata dalla tv di Stato, e a tutela della privacy sua e della sua famiglia che include anche tre minori, annunciamo oggi una querela contro tutti i soggetti responsabili diffidando la redazione di Porta a Porta dal reiterare simili comportamenti, nonché dall’utilizzare in qualunque modo ogni immagine così ottenuta».

L’affondo è di ieri pomeriggio ed è firmato dai legali di John Elkann, Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re. «Inoltre, a fronte del protrarsi dell’attuale clima di aggressione mediatica che esorbita dai confini del diritto di cronaca e di critica – proseguono –, John, Lapo e Ginevra Elkann ci hanno conferito il mandato di tutelare la loro reputazione attraverso opportune iniziative giudiziarie, diffidando chiunque dalla diffusione di articoli e servizi di stampa inveritieri e diffamatori». Alla nota degli avvocati dell’ad di Exor dei suoi due fratelli è seguita la replica del programma Porta a Porta. Con la quale si precisa che «il filmmaker della trasmissione, dotato di regolare licenza di volo, ha smesso di effettuare riprese dopo l’invito della sicurezza di casa Elkann. Quelle immagini – si legge in una comunicazione – non sono andate e non andranno in onda. Peraltro, il Garante della Privacy chiarisce, in una nota del settembre 2021, che l’uso di immagini riprese da droni a fini giornalistici, anche senza il consenso degli interessati, è legittimo, fatte salve ovvie cautele come la non ripresa di persone, di targhe e di altri elementi identificativi. In ogni caso, registrato il dissenso della sicurezza Elkann, abbiamo evitato di trasmettere le immagini».

Questione finita? Nemmeno per sogno. Perché a stretto giro è arrivata la controreplica dei legali di Elkann: «Il Garante della Privacy afferma un principio ovvio: non è vietato l’uso di droni per “finalità giornalistiche”, che ricorrono quando il cronista intenda pubblicare fatti di interesse pubblico (ad esempio una manifestazione o un fatto di cronaca). Le riprese di luoghi di privata dimora, ove peraltro abitano minorenni, è invece altrettanto ovviamente vietata in assoluto, in considerazione dell’inviolabilità del domicilio prevista dalla Costituzione e tutelata con la sanzione penale». Al netto delle annunciata querela dei legali di Elkann, c’è da registrare un nuovo fatto che entra nel merito dell’inchiesta della procura di Torino che vede indagati i tre fratelli Elkann per una presunta truffa ai danni dello Stato in relazione all’eredità della nonna Marella Caracciolo, già moglie dell’avvocato Gianni Agnelli, e – in questo caso per un’ipotizzata dichiarazione infedele – anche il commercialista Gianluca Ferrero (presidente della Juventus, società estranea all’indagine) e del notaio svizzero Urs Roberto Von Gruenigen. I tre legali hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame anche contro il secondo sequestro notificato agli indagati nei giorni scorsi.

Un primo appello era stato in larga parte accolto dal tribunale della libertà. Era stata ordinata la restituzione di una serie di documenti e device in ossequio al concetto – richiamato dai legali di Elkann – di sproporzione e difetto di pertinenza rispetto al titolo di reato contestato. Ne era seguita una nuova iniziativa della procura con ampliamento delle accuse contestate e ri-sequestro di documenti e apparecchiature.

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