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Paolo Virzì ha chiesto ai carabinieri l’attivazione del «codice rosso» dopo la furibonda lite con l’ex moglie Micaela Ramazzotti e il suo nuovo compagno Claudio Pallitto, avvenuta in un ristorante nella zona dell'Aventino a Roma. Nelle scorse ore i carabinieri del comando provinciale hanno trasmesso a piazzale Clodio una prima informativa sull'episodio del 17 giugno alla quale è seguita l'apertura di un fascicolo di indagine - al momento senza indagati e ipotesi di reato - aperto dai pm della Capitale. A dare notizia della decisione da parte del regista di richiedere una procedura accelerata di tutela delle potenziali vittime da stalking e violenze famigliari è il Corriere della Sera.
Codice rosso, cosa è
Il ‘Codice rosso‘ è una legge che tutela le donne e i soggetti che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Si tratta della L.69/2019 dal titolo ‘Modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere‘. La direttiva introduce nuovi reati, inasprisce le pene per quelli già esistenti ed elabora una procedura per tutelare meglio e prima chi vive situazioni di rischio. Con il ‘Codice Rosso’ – che in queste ore in Parlamento ha visto l’approvazione di ulteriori modifiche in materia di assunzione di informazioni da parte delle vittime – è prevista una accelerazione per l’avvio del procedimento penale per alcuni reati: stalking, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale. In questi casi i provvedimenti di protezione delle vittime vengono adottati più velocemente.
La battuta, poi la lite
Sono diverse le e contrastanti le due versioni che hanno dato Virzì e Ramazzotti del litigio. L'attrice ha riferito la dinamica della lite ai carabinieri della Stazione Aventino nella denuncia che l'Adnkronos ha potuto visionare. Ramazzotti spiega: ero con mia figlia e il mio compagno, seduta in uno dei tavolini fuori del ristorante 'Insalata ricca' di piazza Albania, quando ho incrociato il mio ex marito, sua figlia Ottavia (35enne nata dalla relazione del regista con l'attrice Tiziana Cruciani, ndr) e nostro figlio piccolo. «Si sono avvicinati a noi e la figlia ha rivolto qualche battuta nei miei confronti. Ho chiesto a mio figlio di avvicinarsi a me - le parole dell'attrice - ma Ottavia e il padre glielo impedivano. A quel punto la figlia ha iniziato a riprendere la scena e ad aggredirmi verbalmente. Il mio fidanzato si è interposto perché la situazione si stava scaldando, dato che il mio ex iniziava a minacciarmi e a insultarmi con parole come 'm..da'... fai schifo'". Quindi, riferisce ancora l'attrice, ho preso il telefono della figlia e l'ho lanciato per terra. Il mio ex marito cercava di aggredirmi e il mio fidanzato tentava di parare i colpi col suo braccio. Nessun lancio di sedie, ma la stessa Micaela Ramazzotti ha sottolineato come la figlia dell'ex marito, nel tentativo di riprendersi il telefono mi ha graffiato il braccio. Per lei, che si è fatta refertare come tutti i protagonisti della vicenda, cinque giorni di prognosi per lievi escoriazioni.
Pallitto coinvolto
Ecco invece il racconto di Virzì: «Martedì sera stavo passeggiando con i miei figli in cerca di un ristorante dove cenare, quando da uno dei tavolini siamo stati attirati dagli insulti della mia ex moglie. Passando davanti al ristorante 'L'Insalata Ricca' in piazza Albania, ho visto mia figlia minore seduta a uno dei tavolini fuori con la madre e il compagno. Volevo salutare la bambina, quindi mi sono avvicinato con nostro figlio. Immediatamente sono stato affrontato. Anche il regista conferma il filmato girato dalla figlia maggiore, ma per documentare l'aggressione che ha poi portato a graffi sulle braccia e strattonamenti vari. Refertati con cinque giorni di prognosi anche il regista e sua figlia.