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Roma, 3 mag. (Adnkronos) - Antonio Tajani assicura che la vicenda "non crea nessun imbarazzo nel governo". Ma le opposizioni sono sul piede di guerra e dopo la richiesta di rinvio a giudizio per Daniela Santanchè (per la presunta truffa ai danni dell'Inps nella gestione della cassa integrazione durante il periodo del Covid) si rivolgono alla premier Giorgia Meloni perchè chieda le dimissioni della ministra. Ne va del "rispetto delle istituzioni", rimarca Elly Schlein.
Per la segretaria del Pd "Fratelli d'Italia è quel partito che esprime una ministra con una richiesta di rinvio a giudizio per truffa all'Inps sui fondi Covid, e contemporaneamente candida un no-vax appena sotto Giorgia Meloni. Ci aspettiamo che la Presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Daniela Santanché". A stretto giro arriva una replica dal portavoce della ministra: "La segretaria del Pd Elly Schlein non ne azzecca una" sottolineando che si tratta di richiesta di rinvio a giudizio "scontata" e "chiede rispetto per le istituzioni quando è la prima a tacere e non esprimere solidarietà di fronte alle offese sessiste rivolte al presidente Meloni".
Controreplica della dem Chiara Gribaudo: "L'unica che non ne azzecca una è la Santanchè: in un Paese normale ci si dimetterebbe dopo un minuto. Lei invece resta ancora lì, protetta dalla destra che se ne frega dei diritti di chi lavora. Il Governo sfiduci Santanché e smetta di proteggerla". Sarcastico Giuseppe Conte: "Peccato che le liste europee siano ormai chiuse. Ora che per la ministra Santanchè è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per truffa sui fondi Covid che servivano a imprese e lavoratori, Meloni non farà più in tempo a farla dimettere e a candidarla per le Europee in compagnia di Sgarbi".
A chiedere le dimissioni anche Verdi e Sinistra. "Può una persona che va a processo accusata di aver truffato lo Stato continuare ad essere ministra della Repubblica?" si chiede Nicola Fratoianni. La risposta è netta: "No, nella maniera più assoluta". Per Angelo Bonelli "la permanenza di Santanché nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani e alla trasparenza che ogni governo dovrebbe garantire. Giorgia Meloni non può rimanere in silenzio o rinviare questa decisione, poiché è in gioco la credibilità della sua maggioranza".
Il vicepremier Antonio Tajani getta acqua sul fuoco. ''Le opposizioni le chiedono ogni due minuti le dimissioni. C'è una richiesta e quando ci sarà la decisione ne parleremo. Non crea nessun imbarazzo al governo, è una questione di sensibilità personale, spetterà alla ministra Santanchè decidere". E aggiunge: "Io sono un garantista, lo sono con tutti e lo sono stato anche quando c'è stata la vicenda Decaro".
Anche il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, si richiama al garantismo: "Non cambia nulla sono garantista, sempre". Idem Roberto Vannacci, neo candidato con la Lega alle europee, che commenta con l'Adnkronos: "Io sono sempre stato garantista, dico che sono questioni personali, per cui non voglio entrare nel merito della cosa".