Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Yara Gambirasio, la famiglia denuncerà Netflix per la serie su Bossetti: «Riprodotti nostri audio senza autorizzazione»

1 mese fa 3
ARTICLE AD BOX

Ancora polemiche per la serie tv "Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio". A distanza di due mesi dall'uscita su Netflix, i genitori di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa nel 2010 su cui si basa la fiction, hanno deciso di denunciare la società statunitense per la riproduzione senza autorizzazione delle intercettazioni. Un fatto, questo, annunciato dai legali della coppia, che al settimanale "Giallo" hanno espresso tutta la loro indignazione per la vicenda.

Bossetti è innocente? Le piste scartate, le provette deteriorate e i dubbi sul Dna di Ignoto 1: la serie Netflix vuole riaprire il caso

La denuncia

I genitori di Yara Gambirasio vogliono denunciare Netflix per la docuserie su Massimo Bossetti. Fulvio Gambirasio e Maura Panarese, hanno incaricato infatti gli avvocati Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo di presentare un esposto al garante della Privacy. Secondo i genitori della 13enne uccisa nel 2010, la riproduzione delle intercettazioni è stata "un'incursione" nella loro vita, hanno detto i legali al settimanale "Giallo". «Siamo indignati. Faremo un esposto al garante della Privacy: c'è stata un'incursione nella vita di questi genitori senza che ci fosse una reale necessità e senza chiedere alcuna autorizzazione», spiegano gli avvocati.

La serie "Il Caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio" è uscita su Netflix lo scorso luglio. La produzione ha ottenuto e riprodotto gli audio che Maura Panarese ha inviato al telefono della figlia nelle ore successive all'omicidio, quando la 13enne era scomparsa e non si sapeva che fosse stata uccisa. «Amore, sono la mamma, deve sei?», si sente. Audio che la famiglia ritiene privati e non necessari, che quindi non rientrerebbero tra i documenti che attengono al diritto di cronaca. Le intercettazioni non erano agli atti dell'inchiesta e non sono mai confluite nei processi.

La serie tv

Disponibile dal 16 luglio solo su Netflix, "Il caso Yara" ripercorre in cinque episodi la tragica vicenda di Yara Gambirasio, scomparsa a soli 13 anni una sera del novembre 2010 a Brembate di Sopra (BG) mentre percorre i 700 metri che separano casa sua dalla palestra in cui pratica ginnastica ritmica.

La docuserie ricostruisce l'indagine sulla scomparsa della ragazza, che culmina con l'arresto di Massimo Bossetti. Il lungo processo investigativo e giudiziario rivela la verità riguardo ad alcuni legami familiari della famiglia Bossetti, mettendo in luce dettagli intricati e spesso controversi sull'investigazione. Attraverso testimonianze, ricostruzioni, interviste esclusive (compresa quella allo stesso Bossetti e alla moglie Marita) e materiali inediti si esplorano gli eventi legati al caso, le accuse di depistaggio e i sospetti sui metodi investigativi.

La vasta eco mediatica e le pressioni della politica permetteranno un processo che si concluda con un verdetto al di là di ogni ragionevole dubbio? Il lavoro di documentazione è iniziato già nel 2017 (quasi quattro anni prima dell'uscita di SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano), e gli autori hanno iniziato a delineare la struttura della docuserie nel 2021. Per la realizzazione della docuserie è stato attuato uno studio rigoroso e approfondito di tutti i 60 faldoni (60.000 pagine, oltre a centinaia di gigabyte di immagini, audio e video) dei documenti che compongono l'inchiesta. Un totale di migliaia di ore di materiale video visionato, che è stato poi sintetizzato in 118 minuti complessivi di reperti, recuperati da venti archivi diversi e integrati come parte fondamentale del racconto. 

Leggi tutto l articolo