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"A Marzia" dal 14 al 30 giugno. La mostra avrà luogo venerdì 14 giugno presso lo Spazio Montanaro 2, situato in via Montanaro 2, nel quartiere Barriera di Milano. L'esposizione presenta una serie di maschere africane, alcune delle quali raccolte direttamente da Marzia nei suoi viaggi, mentre altre le sono state donate nel corso del tempo da sua figlia, Cristina Pistoletto, con l'intento di recarle gioia. Un elemento interessante è che questa tradizione è proseguita anche dopo la scomparsa della madre, conferendo un profondo valore affettivo a questi nuovi doni. È fondamentale comprendere che tali oggetti non possiedono unicamente un valore estetico, ma incarnano anche una gamma di sentimenti, talvolta struggenti. La natura di questa mostra è peculiare: l'obiettivo non è realizzare un'esposizione etnografica, né una rassegna di antropologia o d'arte contemporanea.
Piuttosto, l'intento è quello di riflettere sull'affettività e su come gli oggetti possano acquisire e caricare di significati diversi nel tempo e negli spazi. Si tratta di una meditazione su come le memorie si stratificano, creando veri e propri crocevia intellettuali. Gli spazi espositivi di Barriera di Milano forniscono un contesto ideale per questa riflessione, una scelta legata alla stretta relazione con il quartiere, che permette ai visitatori di intraprendere un viaggio emotivo e culturale. Le maschere, con le loro forme e simbologie, non solo raccontano storie di terre lontane, ma attraverso il legame personale che le unisce alla collezionista, diventano testimoni di un affetto che trascende i confini del tempo. In conclusione, questa mostra rappresenta un'opportunità preziosa per esplorare non solo la bellezza e la diversità dell'arte africana, ma anche per riflettere sul potere evocativo degli oggetti.
Essa dimostra come questi ultimi possano fungere da veicoli di memoria e sentimento, divenendo portatori di un'eredità affettiva e culturale. Inoltre, l'esposizione invita il pubblico a considerare il ruolo degli oggetti d'arte non solo come testimonianze di abilità artistica, ma anche come simboli di legami personali e memorie collettive. Le maschere, con il loro potere di evocare emozioni e storie, ci ricordano come l'arte possa essere un mezzo potente per comunicare e preservare le
esperienze umane, rendendo visibile l'invisibile e tangibile l'intangibile.
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