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Atalanta, che beffa: il Bruges vince all’ultimo con un rigore dubbio

6 ore fa 1
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Finisce 2-1 l’andata dei play-off di Champions League fra Bruges e Atalanta. Alla rete dello spagnolo Jutglà risponde il gol di Mario Pasalic, che di testa batte il portiere belga Mignolet sfruttando un cross ‘al bacio’ di Zappacosta. Sul finale poi arriva l’episodio che decide il match: l’arbitro fischia un rigore discutibile per una presunta manata di Hien su Nilsson, che al 93° sigla il definitivo controsorpasso spiazzando nettamente Rui Patricio.

Nonostante i favori del pronostico i bergamaschi hanno sofferto, e non poco, il gioco dei belgi, specie nella prima mezz’ora del primo tempo, quando gli uomini di mister Hayen sono stati a tratti quasi dominanti, prevalendo sia in termini di possesso palla che di organizzazione tattica.

Il Bruges è stato infatti abilissimo nell’adattarsi al gioco di Gasperini, sfruttando la velocità dei suoi attaccanti e girando molto bene il pallone da una parte all’altra del campo, in modo da aprire nei varchi nella retroguardia atalantina. E in tal senso, l’azione del gol del vantaggio arrivato al 15° minuto del primo tempo è l’esemplificazione perfetta di quanto detto.

L’esterno destro classe 2005 Talbi parte in velocità sfruttando un’incertezza davanti l’area di Hien e Posch, crossa in mezzo per Jutglà che si alza il pallone e conclude in porta battendo Rui Patricio. Una rete all’apparenza semplice, ma figlia di un grande lavoro dal punto di vista tattico. Nel piano gara di Hayen ha giocato infatti un ruolo chiave la posizione dei suoi calciatori in fase offensiva: dietro alla punta spagnola agivano, intercambiandosi continuamente, i tre trequartisti del Bruges: Tzolis (autore di più ripartenze), Vanaken e il sopracitato Talbi, evitando così di dare punti di riferimento chiari alla difesa della Dea.

Questo, e una superiorità evidente sulle seconde palle, sono stati gli elementi che hanno legittimato il vantaggio dei belgi nel primo tempo, che avrebbero forse meritato anche qualcosa in più. Sul finire della prima frazione però, Gasperini appone qualche correttivo e riesce a dare una scossa alla squadra, che sulla distanza aumenta l’intensità del suo gioco e acciuffa il pareggio con il suo numero 8 croato, arrivato a quota 3 gol in questa Champions League.

Nella secondo tempo la partita cambia ancora una volta: il Bruges rientra meglio dagli spogliatoi e sfiora più volte il nuovo vantaggio, in particolare con un tiro del terzino Kuiper che al 53° sfiora il palo. Ma come nei primi 45 minuti, i bergamaschi ritrovano gradualmente il loro solito vigore e prendono il controllo della partita, arrivando a un passo dal secondo gol in più occasioni. In particolare, grida vendetta l’occasione clamorosa sciupata da Samardzic al 65°, che non riesce a prendere la porta a tu per tu con Mignolet.

Ma si sa, il calcio a volte sa essere veramente crudele, e quando non si sfruttano le possibilità che si hanno il rischio di essere puniti è altissimo. Purtroppo è quello che è successo, con il Bruges che trova la vittoria in extremis con un rigore che farà discutere moltissimo nei prossimi giorni, e che ancora una volta pone l’accento sulle problematiche legate all’applicazione del VAR.

Un vero peccato, per un’Atalanta che non ha giocato certamente la sua miglior partita, ma che sicuramente non meritava di perdere. L’appuntamento ora è fra una settimana al Gewiss Stadium, in cui i bergamaschi dovranno cercare di ribaltare il risultato e continuare a inseguire il sogno Champions League.

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