Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Borghi (Copasir) commenta la liberazione di Cecilia Sala ▷ “Chi ci ha criticato su Abedini è fuori dal mondo”

14 ore fa 2
ARTICLE AD BOX

La giornalista italiana Cecilia Sala è finalmente tornata in libertà dopo 20 giorni di detenzione in Iran. L’aereo che la riportava in patria è atterrato all’aeroporto di Ciampino poco dopo le 16:00 di mercoledì 8 gennaio 2025.
La 29enne era stata arrestata il 19 dicembre scorso a Teheran, dove si trovava con regolare visto giornalistico per lavorare al suo podcast “Stories” di Chora Media. Le autorità iraniane l’avevano accusata di “violazione delle leggi della Repubblica Islamica”.
La liberazione è stata resa possibile grazie a un intenso lavoro diplomatico e di intelligence da parte del governo italiano. Il direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli, si è recato personalmente a Teheran per prendere in consegna la giornalista.
Ad accogliere Cecilia Sala a Ciampino c’erano i suoi genitori, il premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. La giovane reporter ha potuto finalmente riabbracciare il compagno Daniele Raineri e i suoi familiari in un momento di grande commozione.
“Sono tornata”, sono state le prime parole pronunciate da Cecilia Sala ai colleghi presenti. La premier Meloni ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito al suo rilascio, mentre il padre della giornalista ha dichiarato con orgoglio: “Confidavo nella forza di Cecilia”.
Questo il commento a Lavori in Corso del Senatore membro del Copasir Claudio Borghi:

“Se si può dire un gran successo? Sì, si può dire, perché forse in pochi sanno che sono numerosi i cittadini internazionali detenuti da tempo in quel carcere. Non è che ci sono solo iraniani e poi c’è Cecilia Sala. Ci sono personaggi al centro di lunghissime vertenze, quindi essere riusciti in così breve tempo a riportare a casa la nostra connazionale direi che è un ottimo risultato. In questi giorni io da persona informata ho letto cose molto fastidiose, per non dire poco corrette. Critiche ai nostri servizi dicendo che siamo stati degli incapaci perché quando è avvenuto l’arresto di Abedini, bisognava intervenire subito e mettere al sicuro la ragazza. Ma chi dice una cosa del genere è fuori dal mondo, perché il fatto che abbiano arrestato lei sono capaci tutti a saperlo ex post, ma forse non tutti sanno che in Iran ci sono centinaia di cittadini italiani.
I nostri connazionali in giro per il mondo sono tantissimi, e mi permetto di dirlo nel mio piccolo, per il futuro: se il Ministero degli Esteri sconsiglia di andare in un Paese, non ci andiamo”.

A chi chiede “quanto è costato”

“Quanto è costato? Zero. Ci sono situazioni di cittadini rapiti da predoni del deserto, e in quel caso lì può anche essere che magari a un certo punto si finisce col pagare, ma non va bene. Ieri sera mi sono arrabbiato tantissimo con Renzi, che diceva di trattare coi terroristi e fare qualsiasi cosa: bravo babbeo! Dici una cosa del genere pubblicamente? Coi terroristi per me non si tratta. Se una cittadina italiana è in Iran non è detenuta dai predoni del deserto: ci sono relazioni e situazioni politiche da gestire”.

Nel VIDEO l’intervista completa di Stefano Molinari a Claudio Borghi | Lavori in Corso, 8 gennaio 2025

Leggi tutto l articolo