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Caos ristorazione in Inghilterra: la Brexit ha cambiato tutto ▷ I nostri cuochi ora vanno in Francia

9 mesi fa 27
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Il mondo della ristorazione in Inghilterra è in allarme: la testimonianza è quella di Aaron Rutigliano, patronne di Gola Restaurant a Londra, ristorante italiano di alto livello. Invitato da Enrico Camelio all’interno di Show Food l’imprenditore italiano racconta la difficoltà che vive la realtà che gestisce, ma anche il mondo della ristorazione inglese in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: “I lavapiatti mi chiedono stipendi molto alti, da 15 sterline l’ora per 45-50 ore settimanali. Sono aumentate le tasse e anche i prezzi delle materie prime. Se anche i lavapiatti mi chiedono stipendi alti io devo alzare anche gli stipendi ai cuochi e ai camerieri. Tutti i ristoranti che hanno una clientela media a breve chiuderanno, resteranno solo quelli molto poveri o molto ricchi. Ho dovuto chiudere a pranzo per problemi di personale. Il costo della vita è alto per lo stipendio che io posso offrire. Un cameriere mi chiede anche 6000 Pound al mese”.

Igles Corelli commenta: La Brexit li ha lasciati in braghe di tela, molto del personale europeo del mondo della ristorazione si sta rivolgendo alla Francia, dove ora vanno i nostri cuochi perché hanno stipendi molto più alti. In questo momento in Inghilterra non entra più personale se non si ha una certa qualifica, ma nel mondo della ristorazione non ‘è questa possibilità. Mentre in Francia hanno stipendi e orari consoni e nessun problema di accesso”. Da questo punto di vista il caso personale di Tony Damascelli è emblematico perché il cuoco del locale da lui gestito si è da poco trasferito in Costa azzurra, dove anche le agevolazioni riguardanti la disoccupazione non sono paragonabili con l’Italia.

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