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Cesare ragazzi è morto ieri per un malore nella sua casa di Bologna. Il suo volto e il suo nome erano diventati un tormentone tra gli anni '70 e '80 grazie allo slogan televisivo «Parola di Cesare Ragazzi». Lascia sua moglie Marta e tre figli, Nicola, Simona e Alessia. Ragazzi era anche un nonno da circa due anni. Molte le foto condivise in compagnia dei suoi affetti sui social negli ultimi anni.
Cesare Ragazzi chi era
Intervistato da La Repubblica poco fa raccontò parlando della sua vita privata e delle vendita della sua azienda: «Ho tre figli.
Simona fa la scultrice. La statua dedicata a Lucio Dalla in piazza Cavour a Bologna l’ha fatta lei. Poi c’è il maschio che ha una ditta di muratori». «La vita mi piace e non mi arrendo: gioco a golf e a tennis e almeno tre volte a settimana faccio delle lunghe camminate», aggiunse.
Cesare Ragazzi fu il primo testimonial del trapianto di capelli. Fu grazie a quella pubblicità di successo, che divenne un personaggio televisivo, rendendo famosa l'invenzione di una protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto, attraverso un nastro apposito.
Lui stesso l'aveva definito «un parrucchino di capelli naturali». La sua azienda specializzata in soluzioni per la calvizie si racconta che poteva vantare tra i suoi clienti anche il cantautore Lucio Dalla, notizia peraltro mai confermata nè smentita. Nato a Bazzano (Bologna) il 22 agosto 1941, Cesare Ragazzi da giovane fece parte per diletto della band chiamata «I Vagabondi», nella quale ricopriva il ruolo di chitarrista e di seconda voce. Alla fine degli anni Sessanta fu traumatizzato dalla perdita dei capelli e si mise a studiare il problema della calvizie. E il problema diventò anche la sua professione, creando una ditta che si occupò di vendere protesi tricologiche per tamponare la calvizie.
La sua ascesa imprenditoriale è esplosa grazie al boom delle tv private degli anni '80, che gli consentirono di occupare spazi pubblicitari immensi per vendere i suoi prodotti. «Salve, sono Cesare Ragazzi, mi sono messo in testa un'idea meravigliosa» era lo slogan che da spot divenne fenomeno di costume. L'imprenditore in tv si pettinava, si immergeva, nuotava, tutto a misura di ciò che intendeva reclamizzare: capelli nuovi e resistenti. Grazie alla sua popolarità è stato ospite in diverse trasmissioni televisive tra cui «Quelli che il calcio», «Passaparola», «Torno sabato» di Giorgio Panariello.
I film famosi
A Cesare Ragazzi venne chiesto di interpretare sé stesso nel film «Arrapaho» degli Squallor ma rifiutò; al suo posto venne utilizzata una sua controfigura che ne mantenne il nome. Ragazzi è stato citato nel film «Vacanze di Natale» di Carlo Vanzina e dal duo Villaggio-Dorelli nel film «A tu per tu», nelle canzoni «Black & Decker», «Piacere Pesce» e «Rep e rip», tratte dall'album «Arrapaho» sempre degli Squallor; nei brani di Caparezza «Annunciatemi al pubblico» e di J-Ax «L'Uomo col cappello», nella canzone La Pentola della Paolino Paperino Band. Dopo aver aperto 80 centri in Italia e 8 all'estero, partendo da un piccolo laboratorio in Valsamoggia (Bologna), nel 2008 avvenne il crac. Nel 2009 la società fondata da Cesare Ragazzi fu dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna. Lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona e Alessia. (