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Momenti di gelo a Unomattina, su Rai 1. In studio e a casa, immaginiamo. Ospite del conduttore Massimiliano Ossini è Claudio Franceschi, professore di Immunologia presso il Dipartimento di Patologia Sperimentale dell'Università di Bologna. Nel suo campo, un luminare e vecchia conoscenza della trasmissione a cui ha partecipato più volte in passato.
L'argomento è serio e interessante, l'invecchiamento degli organi del corpo umano. Ma il professore, con un motto di spirito tanto volgare quanto insospettabile, la butta come suol dirsi "in caciara".
"Abbiamo scoperto che ogni organo ha un suo orologio e che in ogni persona c'è un organo che è un po' più vecchio degli altri", spiega l'immunologo. "Quindi per esempio io potrei avere il mio organo... Faccia un esempio, che organo?", lo interrompe Ossini, ignaro del fatto che il professore sia sul punto di fare esplodere la bomba.
La battutaccia, infatti, è servita su un piatto d'argento e l'uomo di scienza dimostra spirito da Bagaglino: "Speriamo non l'uccello!", la butta lì con nonchalance prima di perdersi in una lunga, sonora risata solitaria.
Franceschi si gira, ammicca, si agita sulla sedia cercando sponda alle sue parole mentre il volto di Ossini, seduto davanti a lui, oscilla dal pallore delle neve al ciano-magenta fantozziano. Il conduttore di Rai 1 ha solo la forza di portare il dito davanti alle labbra, sbigottito, come a mimare un "ssssh, silenzio".
"Diciamo degli organi - riprende quindi il discorso Ossini, con ammirevole sforzo di serietà -, il fegato...". Niente da fare, non si può che pensare e ripensare alla zazzera bianca del professore e alle sue parole.