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Una, cento, mille Marianne Faithfull. Da regina della swinging London degli anni 60 a cantautrice folk in tarda età, passando per una carriera da attrice e modella, Marianne Faithfull era prima di tutto un'icona capace di incarnare il talento e la rinascita dopo decine di cadute. Poche interpreti della sua epoca sono riuscite a interpretare il rock n roll come lei che ha attraversato il pentagramma cn la sua voce profonda, vissuta, che ha raccontato la feminilità, la passione, sofferenza e la redenzione.
Gli esordi
Fu scoperta da Andrew Loog Oldham, il manager dei Rolling Stones, durante una festa nel 1964. Fu folgorato da quella figura eterea e allo stesso tempo forte che decise di scritturarla immediatamente. Pochi mesi dopo quell'incontro vide la luce, As Tears Go By, che fu scritto appositamente per lei da Mick Jagger, Keith Richards e Oldham. Il brano ottiene un enorme successo e trasformò in una delle icone della Swinging London al pari di Twiggy.
Negli anni successivi, Marianne pubblica una serie di singoli e album che consolidano la sua fama, tra cui Come and Stay with Me e This Little Bird. La sua relazione con Mick Jagger la catapulta ulteriormente sotto i riflettori, rendendola una delle muse del rock britannico. Di quel periodo è famosa la foto che ritrae la coppia seduta su un divano accanto ad Alain Delon
Ma gli hanni 70 non hanno pietà e la popolarità di Marinne scema. A complicare la situazione la fine della relazione con Jagger, scelte musicali non azzeccate e una dipendenza sempre maggiore dall'eroina che la lasciò anoressica e costretta a vivere per strada. La sua voce cambia radicalmente, passando dalle tonalità cristalline degli anni ‘60 a un timbro più ruvido e vissuto, simbolo delle sue esperienze difficili.
Il ritorno con Broken English
Il 1979 segna il grande ritorno di Marianne Faithfull con l’album Broken English, un capolavoro del rock che la consacra nuovamente come artista di culto.
Il disco, con sonorità new wave e post-punk, mostra una Marianne diversa, più matura e ribelle. Brani come The Ballad of Lucy Jordan e Broken English raccontano storie di disillusione e rinascita, diventando veri e propri inni di un'epoca.
Gli anni ‘80 e ‘90: la consacrazione di un'icona
Dopo il successo di Broken English, Marianne Faithfull continua a pubblicare album di grande spessore artistico, tra cui Dangerous Acquaintances (1981) e A Child’s Adventure (1983). La sua musica evolve, abbracciando il jazz, il blues e sonorità sperimentali. Nel 1987 esce Strange Weather, un album che segna un ulteriore cambiamento stilistico, con reinterpretazioni struggenti e arrangiamenti sofisticati.
Negli anni ‘90, Marianne consolida la sua reputazione con album come A Secret Life (1995) e Vagabond Ways (1999), dimostrando ancora una volta la sua capacità di reinventarsi.
Il nuovo millennio e la continuità artistica
Nel XXI secolo, Marianne Faithfull continua a essere una forza creativa. Album come Before the Poison (2004), realizzato con la collaborazione di artisti come Nick Cave e PJ Harvey, e Give My Love to London (2014) mostrano un’artista che non ha mai smesso di esplorare nuove strade musicali. Anche in età avanzata, Marianne continua a incantare con la sua voce intensa e le sue interpretazioni emozionanti.
Un’eredità immortale
Marianne Faithfull è molto più di una cantante: è un simbolo di resilienza e di arte pura. Ha vissuto la gloria e il dolore, ma ha sempre saputo rialzarsi, trasformando ogni esperienza in musica. La sua voce e le sue canzoni continueranno a ispirare generazioni di artisti e ascoltatori, confermando il suo status di leggenda della musica.
Marianne Faithfull non è solo una sopravvissuta: è un'icona che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica.