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Forte calo per le vendite di auto in Europa occidentale. Le immatricolazioni nei Paesi Ue, Efta e Regno Unito nel mese di agosto sono state 755.717, il 16,5% in meno dello stesso mese del 2023. Da inizio anno sono state vendute complessivamente 8.661.401, con una crescita dell'1,7% sull'analogo periodo del 2023. I dati sono dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Pesa il forte calo delle auto elettriche pari nel mese di agosto al 36%, mentre considerando solo l'Unione Europea la flessione è del 43,9%.
Nel mese di agosto i risultati particolarmente negativi sono della Germania, maggior mercato auto dell'area, che su agosto 2023 accusa un calo del 27,8%, seguito da quelli della Francia (-24,3%) e dell'Italia (-13,4%), mentre più contenute sono le contrazioni degli altri due maggior mercati (-1,3% per il Regno Unito e -6,5% per la Spagna). Lo mette in evidenza il Centro Studi Promotor. La causa principale del crollo di agosto è da ricercarsi nella crisi dell'auto elettrica (Bev). In agosto nell'intera Europa Occidentale le immatricolazioni di auto elettriche accusano un calo del 36%, mentre considerando solo l'Unione Europea la contrazione è addirittura del 43,9% con cali del 68,8% in Germania, del 40,9% in Italia, del 33,1% in Francia e del 24,8% in Spagna, mentre il Regno Unito fa registrare una crescita (+10,8%) dovuta a forti sconti praticati dai concessionari per smaltire le giacenze di auto elettriche invendute.
«E' del tutto evidente - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - che, come da più parti viene richiesto, è assolutamente urgente che l'Unione Europea riveda la sua politica per la transizione energetica, causa tutt'altro che secondaria del fatto che, pur in presenza di un pieno recupero del calo del prodotto interno lordo generato dalla pandemia e dalle altre circostanze negative che l'hanno seguita, il mercato dell'auto dell'Europa Occidentale e in particolare quello dell'Unione Europea si è attestato intorno all'80% dei livelli ante-crisi. L'industria dell'auto europea è, tra l'altro, fortemente insidiata dalla concorrenza cinese che tende a conquistare quote sempre più importanti in Europa».