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Dall'infanzia a Torino all'arresto a Parigi: la storia di mister Telegram Pavel Durov

2 mesi fa 3
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Per la magistratura la sua piattaforma di messaggistica sarebbe complice di pedofilia, frode e traffico di droga. Il 39enne franco-russo da bambino ha vissuto a Torino dove ha preso il diploma di scuola elementare

Mister Telegram ha passato l'infanzia a Torino. Sembra incredibile scorrendo il suo profilo Instagram che lo ritrae in ogni angolo di paradiso terrestre, eppure il fondatore di Telegram arrestato venerdì 23 agosto a Parigi, ricorda bene il suo periodo nel quartiere Crocetta. In una delle ultime apparizioni pubbliche, durante una cena con i giornalisti a Helsinki nel 2015, davanti a un piatto di falafel e a un tè nero, risponde che la città della Mole è bellissima e che gli manca molto il clima torinese. Lui, abituato a vivere tra Dubai e San Francisco, rimpiange le temperature rigide e la neve. Sono passati trent'anni e ora Durov è in manette: per la magistratura la sua piattaforma di messaggistica sarebbe complice di pedofilia, frode e traffico di droga, per questi motivi il 39enne filo-russo è stato arrestato la sera del 24 agosto all’aeroporto Le Bourget, a nord di Parigi, ha dichiarato all’Afp una fonte vicina al caso. Proveniente da Baku, in Azerbaigian, avrebbe dovuto trascorrere almeno la serata del 24 agosto nella capitale francese. Secondo un’altra fonte vicina all’inchiesta, il giudice istruttore di Parigi ha prorogato la detenzione preventiva di Durov, che può durare fino a un massimo 96 ore. Mentre si attendono le sorti di mister Telegram che dovrà essere rilasciato o condotto davanti al giudice per un’eventuale incriminazione, ripercorriamo la sua storia che si intreccia almeno fino alla prima adolescenza con Torino.

L'infanzia e la scuola a Torino 

Durov nasce il 10 ottobre del 1984 a San Pietroburgo nell'Unione sovietica, è il secondo figlio di una coppia di intellettuali, la madre Albina è un'insegnante e il padre Valerij  un professore di filologia proprio all'Università di San Pietroburgo. Ma poi trascorre diversi anni della sua infanzia in Italia, a Torino, dove il padre che è anche un esperto dell'antica Roma ha insegnato latino. "Sono nato nell'unione sovietica - racconterà Durov - poi a 3 o 4 anni ci siamo trasferiti in Italia, e nel momento in cui siamo tornati l'Unione sovietica non esisteva più". Pavel e il fratello Nicolai, un genio dell'informatica, frequentano gli ultimi anni delle elementari alla scuola Falletti di Barolo di via Cassini, nel quartiere Crocetta: Torino Today ha chiesto alla referente scolastica dell'Istituto di ricostruire il percorso scolastico del futuro fondatore di Telegram, ma purtroppo gli sforzi della docente non hanno avuto esito: "Abbiamo già fatto questa ricerca lo scorso anno senza risultato - risponde Marialuisa Mariano - Il bambino è stato 30 anni fa alla Falletti che era collegata ad altra direzione didattica. Nessun docente presente oggi lavorava in quegli anni".

Scuola primaria Falletti di Barolo-2

Non c'è traccia, dunque, negli archivi scolastici dei suoi trascorsi torinesi, nemmeno una pagella che possa confermare le sue precoci doti matematiche. Nel 2001, all'età di 17 anni, Durov torna in Russia per proseguire gli studi al ginnasio accademico e poi all'Università di San Pietroburgo, dove si laurea in filologia. Questo segna una svolta importante nella sua vita, che lo porterà a diventare un imprenditore di successo nel campo della tecnologia. Gli anni trascorsi a Torino durante la sua infanzia hanno sicuramente influenzato la visione del mondo e l'approccio libertario di Pavel Durov alla tecnologia e alla comunicazione, che lo hanno portato a scontrarsi con il governo russo e a lasciare il paese nel 2014. Torino, invece, rimane sempre un luogo importante nella sua storia personale come da lui stesso dichiarato nel 2015. Oggi Telegram è l'app di messaggistica più famosa al mondo dopo Whatsapp e Messenger, ha più di 900 milioni di utenti attivi mensili e il suo simbolo è un aereo di carta. E chissà se Pavel non li costruisse e facesse volare proprio tra i banchi della Falletti, prima di lanciare una delle piattaforme più rivoluzionarie dell'ultimo millennio.

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