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Un giro immenso per poi tornare a Biella: là dove aveva il suo ultimo lavoro. Stiamo parlando di Lucia Azzolina, l'ex ministro dell'Istruzione ai tempi del Covid. Nata a Siracusa, la docente si trasferisce al Nord e insegna prima a La Spezia e poi a Biella. Grazie al Movimento 5 Stelle entra (da ripescata) in parlamento, diventa addirittura ministra per poi tornare nella sua Siracusa da preside e infine di nuovo a Biella. Qui è preside dell’Istituto comprensivo Biella II. "Ho creduto tanto in quello che ho fatto in parlamento e da ministra – precisa al Corriere della Sera -, ma ho messo da parte la mia vita privata, forse adesso me ne pento. Ecco perché ora ho deciso di dedicarmi a mio figlio e alla mia famiglia".
Tra i casi più clamorosi per i quali è stata accusata, quello dei banchi a rotelle. "Una grande fake news, Miozzo mi aveva avvertito del rischio di una pandemia anche delle false notizie – si difende a cinque anni di distanza -. Di quei banchi aveva parlato anche Piero Angela a Superquark. Ora sono nelle scuole di chi li ha chiesti, non è che li ha dati il ministero. Quella polemica fu solo propaganda". Attacchi - dice amareggiata - che "arrivano da tutte le parti. Non te li aspetteresti dal partito in cui stai, ma forse li hanno puntati più da lì che da altre parti".
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Il motivo? A suo dire "avevo tutta una serie di caratteristiche che evidentemente non andavano bene per la politica. Ero una donna giovane, del Sud con l’accento del Sud. E il rossetto rosso. Non si può giudicare una persona per il suo aspetto fisico, se sei carina o no, se hai il rossetto o se non lo indossi. Voglio essere giudicata per quello che ho fatto, per gli studi che ho condotto". Questo per lei non sarebbe successo. Anzi, "alla fine fanno contare anche l’aspetto fisico, questo mi ha penalizzata. Cosa avrei dovuto fare? Togliermi in rossetto?".