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Nel corso di un'intervista a Supernova, il podcast di Alessandro Cattelan, Carlo Conti ha svelato alcuni retroscena in vista di Sanremo 2025, l'attesissima kermesse al via tra otto giorni. Il conduttore ha illustrato nel dettaglio il suo modo di ascoltare la musica: "Al primo ascolto capisci subito se una canzone merita. Poi devi sentire e risentire i brani. A differenza degli altri, a me piace sentire i brani a volume basso, anche con il telefonino. I primi ascolti li faccio sempre così e quando qualcosa mi piace molto, alzo il volume e mi godo le parole e il suono".
Parlando del festival, Conti ha aggiunto: "Con Sanremo un colpo di tosse diventa un terremoto, ma è la bellezza del festival". E ancora: "È come quando gioca la Nazionale ai mondiali, tutti diventiamo ct, conduttori, direttori artistici, vogliamo dire la nostra. Ma mentre il commento prima si faceva il giorno dopo al bar, adesso con i social è in tempo reale".
Il direttore artistico, ovviamente, è entusiasta. "Non vedo l'ora di essere lì: penso a divertirmi, la responsabilità che sento è la scelta dei brani dei big". Riguardo ai cambiamenti del suo Festival, il conduttore ha spiegato: "L'ho capito quando ho condotto la mia ultima edizione, nel 2017: la settimana dopo non era importante quante copie avesse venduto Occidentali's karma, ma le visualizzazioni, 1 miliardo, su YouTube".
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Sul format, Carlo Conti ha aggiunto: "Mi è sembrato più bellino cambiare, in modo da avere ogni sera elementi di discussione e commento". E ancora: "Cerco essere al passo con scelte musicali, il gusto, il ritmo, e di solito ce l'ho, evitando le cose un po' lunghe. I monologhi sono un po' passati, non li faremo", perché "un argomento lo puoi trattare anche in modo velocissimo, basta una parola o un gesto, può essere più incisivo che parlarne per 10 minuti", conclude Carlo Conti. Insomma, una piccola-grande rivoluzione: addio ai monologhi a Sanremo. Dunque, in linea teorica, addio alla politica spesso e volentieri cavalcata dalla sinistra. Staremo a vedere.