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Roma, 19 giu. (Adnkronos) - "Sono nata qualche anno dopo Il Giornale, credo ci fosse una ragione molto importante per essere qui oggi, credo che la scelta fatta da Montanelli nel '74, arrivata dopo il '68, gli anni di piombo, sia stata una scelta controcorrente, di estremo coraggio e non scontata. Tu dicevi che all'epoca poteva essere ragione di insulto" girare con una copia del Giornale, "ma io ricordo che negli anni '90 se ti fossi aggirato in una facoltà della Sapienza con una copia sotto il braccio avresti rischiato di essere aggredito e insultato. Ciò non toglie che gli editori e i giornalisti non si sono sottratti nel voler offrire al pubblico la possibilità di ascoltare le tutte campane". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo a Milano alla festa per i 50 anni de Il Giornale.
"Io non penso mai che chi compra un giornale aderisce al punto di vista di chi scrive, ma chi compra lo fa per avere un quadro più completo possibile. Invece quelli che si professavano difensori della libertà di informazione non hanno mai tollerato ci fossero voci distoniche. Per questo penso si debba rivolgere un grazie enorme agli editori -prima Berlusconi ora Angelucci- e ai direttori, Sallusti ma anche Feltri".