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«Era l'anno dell'omicidio di Falcone e Borsellino, lo ricordo bene, avevo 22 anni. Mi trovavo in America, dove rimasi sei mesi invece di quindici giorni come previsto, e nelle tv dei bar di New York era la notizia del giorno». Enrico Brignano ripercorre con la mente quel viaggio compiuto per ritrovare sé stesso, con tanto di parentesi amorosa, seduto sulla terrazza del suo studio di Roma, perché lo spettacolo Bello di mamma! nasce da lì. «Mi chiamò Gigi Proietti, che all'epoca si trovava su un set a Miami, dicendomi: Vuoi tornare in Italia oppure no? Abbiamo uno spettacolo da portare avanti'. E così tornai racconta - presentandomi all'improvviso al negozio di frutta e verdura dei miei a Dragona. Mia madre mi saltò al collo, quasi come una fidanzata, dicendomi Bello de mamma', con annesso pizzicotto sulla guancia. Fu l'unica volta che me lo disse, non era così avvezza a dimostrare affetto. Lo ricordo come un balsamo per l'anima».
TERME DI CARACALLA
Il nuovo one man show del 58enne attore e comico romano, prodotto da Vivo Concerti & Enry B. Produzioni, sarà in anteprima nazionale il 4 giugno all'Arena del Mare di Termoli, mentre il 7 giugno sarà alle Terme di Caracalla. «Sarà un grande onore, non lo concedono a tutti» dichiara e dalla suggestiva location della sua città partirà il tour estivo di 22 tappe lungo lo stivale. A fare da linea guida è un'emozione inedita. La mamma Anna infatti è scomparsa poco più di un mese fa a 89 anni e la notizia l'ha raggiunto sul palco del Teatro Metropolitan di Catania, durante una delle repliche sold out del suo ultimo successo teatrale I sette re di Roma.
IL RICORDO
«Avrei potuto gettare la spugna confessa -, ma non me la sono sentita. Amava quel che faccio, mi sono detto che lo spettacolo doveva andare avanti e il pubblico mi ha sostenuto. Ero in scena anche quando morì mio padre, ho diviso la mia vita con il palcoscenico». A quell'amorevole locuzione materna l'artista affida il compito di ricordare al pubblico ciò che siamo diventati e cosa abbiamo perso, in un momento storico in bilico tra progresso e smarrimento.
Ironica, a tratti beffarda e malinconica, sarà la riflessione sui nostri tempi, dai trapper che abusano dell'autotune fino alla tecnologia onnipresente nel quotidiano: «Se finiscono i giga o il nostro smartphone si scarica non c'è più interazione. E lo spid? Se non ce l'hai sei tagliato fuori da tutto». Anche i problemi quotidiani entrano nel testo teatrale che l'attore ha scritto con Graziano Cutrona, Manuela D'Angelo, Luciano Federico e Alessio Parenti, come la noia nei bambini a cui «dobbiamo sempre dare qualcosa da fare, mentre io mi annoiavo nella sala d'attesa del dottore o in estate, quando dopo pranzo dovevo aspettare dalle tre alle quattro ore per fare il bagno». Ad arricchire lo show sarà un'orchestra composta da dieci elementi più due coriste con musiche composte per l'occasione da Andrea Perrozzi come elemento narrativo e quattro canzoni di cui una dedicata alla mamma.
LE PROSPETTIVE
Pochi giorni ancora (il 18 maggio) ed Enrico Brignano compirà 59 anni. Bello de mamma! riunisce più generazioni parlando di argomenti comuni, portando con sé un bilancio dei suoi 41 anni di carriera artistica insieme a un'analisi sulla comicità oggi, inevitabilmente influenzata dal politically correct: «Un minimo di cambiamento credo sia naturale. Esserlo eccessivamente però, se privi di autoironia, porta a scadere nel ridicolo. Bisogna stare attenti ai termini da usare spiega -, perché c'è un mare di haters e associazioni pronti all'assalto. Anch'io mi sento condizionato dalla censura quando creo uno spettacolo e quando vado in televisione addirittura mi autocensuro».
Si sofferma anche sulla stand-up comedy, in forte ascesa: «Quando ho iniziato io c'erano i cabaret, un'opportunità che ho avuto in più rispetto al mio maestro Gigi Proietti. Oggi i nuovi comici iniziano già con un seguito di followers alle spalle, con video online di 20 o 30 secondi tra barzellette e parodie. Ne vedo tanti però che passano da una stagione all'altra. Il problema non è arrivare al palcoscenico, ma restarci». E sull'intelligenza artificiale come campione della risata contemporaneo dice: «Spero di arrivare vivo quando l'algoritmo inizierà ad interpretare l'ironia, l'autoironia e il sarcasmo». Uno spettacolo l'uno contro l'altro? «Sarebbe una bella sfida risponde perché no?».