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Guerra, nave russa Ruby carica di eplosivi arenata in Norvegia: cosa succede e dove si trova

2 ore fa 1
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La nave cargo Ruby, che trasporta un pericoloso carico di esplosivi russi secondo quanto riportato dal sito specializzato Dr, è rimasta incagliata nelle acque norvegesi, sollevando forti preoccupazioni internazionali in merito alla sicurezza dei paesi occidentali. Episodio che rischia di deteriorare il rapporto tra Russia e Nato. La nave, battente bandiera maltese, trasporta 20.000 tonnellate di nitrato di ammonio, una quantità sufficiente a devastare una città.

La posizione esatta

Secondo quanto riportato dal servizio di monitoraggio MarineTraffic, la Ruby è rimasta ferma nello stesso punto nelle acque della Norvegia a partire da domenica, rendendo incerti i suoi piani di navigazione. Originariamente, la nave avrebbe dovuto attraversare lo stretto di Øresund, tra Danimarca e Svezia, ma la profondità limitata dello stretto rende impossibile il transito di un'imbarcazione di tali dimensioni. Il pericolo è acuito dalle condizioni della nave, che presenta danni al timone e crepe nello scafo.

Le autorità danesi, tramite la compagnia statale DanPilot, avevano previsto di far salire a bordo un pilota per assistere la navigazione nelle acque danesi, dove è obbligatoria la presenza di un pilota e di un rimorchiatore per le navi con carichi pericolosi. Tuttavia, sabato sera l'ordine per il pilota è stato annullato, segnalando un possibile cambio di rotta della Ruby. La portavoce di DanPilot, Anne Heinze, ha confermato che «la nave non avrà un pilota stasera» e l'ultima comunicazione indicava la sua presenza nelle acque norvegesi. Al momento, secondo Vesselfinder, uno dei più popolari siti di monitoraggio delle imbarcazioni, la nave si trova ancora nell'area.

Ruby: semplice nave cargo o tattica bellica?

Al momento, l'allerta internazionale è molto alta. Come riportato dalla redazione danese Dr, l'analista Jacob Kaarsbo del think tank Europe definisce il comportamento della nave Ruby come «sospetto». Durante la sua permanenza in occidente, la nave è rimasta vicina alla base NATO di Tromsø e agli impianti di petrolio e gas naturale di Bergen. Pertanto, secondo Kaarsbo, «l'intero schema di navigazione può suggerire che non sta solo portando del fertilizzante da A a B, ma potrebbe esserci qualcos'altro dietro».

La nave farebbe pertanto parte di una guerra psicologica in cui la Russia cerca di provocare una reazione dei paesi del Nord Europa, per vedere come reagiscono. «Non penso che i russi lasceranno improvvisamente esplodere questa bomba galleggiante attorno al ponte del Grande Belt, perché sarebbe un atto di guerra. Lo scopo probabilmente è più quello di verificare come reagiscono le autorità».

Preoccupazioni per il carico

La vicenda ha scatenato un rifiuto a catena da parte dei porti dei Paesi nordici. Le autorità norvegesi hanno negato l'ingresso nei loro porti, così come il governo lituano, che ha vietato alla nave di attraccare per effettuare manutenzione finché trasporta il pericoloso carico. Anche i porti svedesi di Göteborg e Uddevalla hanno rifiutato l'attracco, in particolare a causa della vicinanza a zone densamente popolate.

La nave si è arenata poco dopo aver lasciato il porto russo di Kandalaksha, e ha proseguito con difficoltà il suo viaggio attorno alla Norvegia settentrionale, approdando a Tromsø. In un contesto più ampio, l'incidente si inserisce in un clima di crescente tensione nei mari europei, dove il transito di navi russe cariche di esplosivi mette continuamente in allerta gli eserciti nazionali dei paesi europei. Solo pochi mesi fa, un traghetto civile danese fu costretto a cambiare rotta nei pressi di Selandia (o Zelanda, la più grande delle isole danesi) per evitare una potenziale collisione con una nave da guerra russa.

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