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"Ho pianto, come hanno usato il mio nome": Marta Donà, le prime clamorose parole della manager di Olly

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I classici beninformati (e le malelingue) per giorni hanno ripetuto la storiella: dietro alla vittoria di Olly al Festival di Sanremo, così come quella di Angelina Mango nel 2024, Marco Mengoni nel 2023 e dei Maneskin nel 2021, c'è sempre una sola persona: Marta Donà, che di tutti questi artisti è l'agente (i Maneskin l'avevano poi "mollata" poco dopo il trionfo all'Ariston) e che viene considerata la potentissima eminenza grigia della musica italiana. 

A tirar fuori la coincidenza, con tanto di suggestione dello stesso numero del televoto, il 15, era stato Pinuccio di Striscia la notizia (la sua profezia risaliva addirittura al 5 febbraio) con il direttore del TgLa7 Enrico Mentana che pochi minuti dopo la vittoria di Olly aveva rilanciato la teoria sui social.

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La diretta interessata per giorni ha taciuto, senza far filtrare nemmeno un commento. Ora però la Donà ha scelto Instagram, con uno sfogo a cuore aperto, per rispondere più o meno direttamente a chi l'ha accusata, per certi versi gratuitamente. 

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"Ho il privilegio di fare del mio lavoro la mia vita. Mi fa sorridere (e mi ha anche fatto piangere) come il mio nome, in questi giorni, sia stato usato - scrive la manager -. Non ho mai pensato di poter essere al centro dell’attenzione proprio perché vivo per porre al centro gli altri, è ciò che mi dà orgoglio e soddisfazione. Costruire insieme, immaginare, crederci fortissimo, condividere sono alcune delle cose che mi muovono da sempre".

"Non ho mai pensato di aver paura di fare bene qualcosa e in questi giorni invece ne ho avuta di paura. Per fortuna è durata poco. Il bene vero che ho attorno mi ha aiutata a vivere sopra alle cose, sorvolare, appunto, planare e delicatamente poggiarmi avendo ben impresse le immagini di ciò che ho vissuto, come dispositive di una vita. Senza retorica dico grazie".

"Grazie al mio team straordinario - conclude il suo post -, una squadra con la quale chillare in spiaggia di giovedì a pranzo e urlare a squarciagola per strada la notte. Grazie a tutti quelli che sanno come sono i miei occhi quando sono felice ma soprattutto sanno come sono i miei occhi quando sono triste e non hanno mai smesso di farli sorridere. Anche con le lacrime. Grazie Francesca, Alessandro e Federico che mi avete fatto vivere una settimana immersa nell’arte e nella musica, questo è il mio privilegio ed è l’unica cosa che conta".

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