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Il giallo Vannacci ▷ “I rivoluzionari del politicamente scorretto sono destinati a normalizzarsi?”

6 mesi fa 5
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Le elezioni per il Parlamento Europeo si svolgeranno dal 6 al 9 Giugno. Ogni cittadino dovrebbe risentire della chiamata del voto, ma la domanda è se gli italiani sceglieranno di farlo o meno. “Il Parlamento d’altronde è lo specchio della realtà” riassume l’Avvocato Simone Pillon. La politica rappresenta la volontà degli elettori stessi, e per cambiare le cose il voto è l’unica soluzione. Dopo le Elezioni i politicanti sembrano adottare la medesima strategia, ovvero canalizzare il dissenso. Il cosiddetto “gatekeeping” sembra essere una teoria molto diffusa che sta prendendo piede tra i cittadini, per spiegare la distanza tra parole e fatti dei politici. Francesco Borgonovo Vice Direttore de La Verità, si chiede se Vannacci possa essere uno degli esempi più eclatanti. “Molti si domandano se questa sia una strategia per assimilare il dissenso e poi canalizzarlo, controllandolo. Come Vannacci o come i 5 Stelle”.

Secondo Pillon, i 5 Stelle sono stati una colossale manovra di gestione del dissenso, ma su Vannacci, l’Avvocato ha qualche dubbio: “vedremo quando sarà eletto”. Ma non c’è solo il gatekeeping a spaventare chi ha un’agenda “dissenziente” ma anche il politicamente corretto, che è la spiegazione alternativa.

“Parliamo tanto di politicamente corretto a destra, poi quando c’è qualcuno che dice le cose politicamente scorrette e le motiva, si ha paura. Ha più paura la destra della Sinistra. Davvero questi rivoluzionari poi quando arrivano sono destinati a normalizzarsi? Allora ha ragione chi ci dice di non andare a votare” dice Borgonovo.

Il punto di vista di Pillon è il seguente: “C’è un problema vero, e credo che si tratta di una sorta di sudditanza psicologica della Destra nei confronti della Sinistra. Molto spesso quando si trattano determinati temi scatta una sorta di autocensura. Se fosse solo strategia politica mi vedrebbe d’accordo, ma se diventa un autocensura fine a se stessa no. Ho notato che l’autocensura varia anche dai momenti. Quando ci si avvicina alle Elezioni sono tutti leoni, mentre quando ci si allontana e si tratta di fare ciò che era stati promesso, diventano tutti pecore”.

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