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Angela Rayner, vice Primo Ministro del Regno Unito, ha recentemente attirato l'attenzione per aver definito il principe Andrea un "nonce" (termine colloquiale britannico per pedofilo) durante una discussione sulle sue potenziali funzioni di rappresentanza per il re Carlo. Dopo la morte della regina Elisabetta infatti, prima che il partito laburista salisse al potere, l'elenco di coloro che avrebbero ricoperto l'incarico di consiglieri di Stato comprendeva Camilla, il principe William, il principe Harry, il principe Andrea e la principessa Beatrice.
Secondo un nuovo libro sulla leadership del Partito Laburista, Rayner avrebbe cercato di impedire che il duca di York fosse incluso tra i reali autorizzati a sostituire il sovrano in caso di assenza o incapacità. Questa presa di posizione sarebbe stata dovuta alle preoccupazioni di Rayner riguardo al coinvolgimento del principe Andrea nello scandalo legato a Jeffrey Epstein, il finanziere americano condannato per reati sessuali.
Nonostante il principe Andrea abbia sempre negato le accuse di abuso sessuale nei confronti di una diciassettenne mosse contro di lui, la sua amicizia con Epstein ha sollevato dubbi significativi sulla sua idoneità a svolgere ruoli ufficiali all'interno della famiglia reale. Tanto che è stato privato di tutti i titoli reali e allontanato da praticamente ogni aspetto della vita reale.
Mentre erano in corso i colloqui sugli accordi reali, si dice che Rayner abbia detto al suo team: «Non voterò per mantenere quel nonce... Non posso tornare nella mia circoscrizione e dire, sì, lo sostengo».
Rayner, stando sempre al libro, avrebbe poi modificato il suo approccio dopo l'intervento di Simon Case, allora segretario di gabinetto. L'indiscrezione arriva dopo le nuove ombre che si sono allungate sul principe Andrea nei giorni scorsi: è emerso infatti che il duca avrebbe mentito sulla sua frequentazione del faccendiere-pedofilo americano Epstein durata più a lungo di quanto dichiarato.
LA STORIA
Nel 2019, il principe Andrea ha partecipato a un'intervista con la BBC per affrontare le sue relazioni con Epstein. Tuttavia i sudditi hanno ampiamente criticato l'intervista che è stata giudicata non all'altezza e ha portato a un ulteriore esame delle sue attività e delle sue connessioni.
In alcune e-mail scambiate tra Andrew ed Epstein e consegnate a un tribunale di Londra emergerebbe infatti che Andrew è rimasto in contatto con il finanziere caduto in disgrazia fino a febbraio 2011, nonostante avesse affermato di averlo interrotto nel dicembre 2010. In un messaggio inviato nel febbraio 2011, il duca scrisse: «Rimaniamo in contatto e presto suoneremo ancora».
Oltre alle controversie legate a Epstein, sono emerse infatti ulteriori preoccupazioni riguardo ai rapporti del principe Andrea con individui sospettati di spionaggio per conto della Cina. Alcuni documenti giudiziari hanno rivelato che il principe aveva una rapporto con Yang Tengbo, un uomo d'affari cinese accusato di essere una spia. Questi sviluppi hanno intensificato le richieste di una maggiore supervisione parlamentare delle attività della famiglia reale.
IL CASO
La controversia è nata in merito alla legge che conferisce alla regina Camilla e ai quattro successivi eredi adulti al trono (il principe William, il principe Harry, il principe Andrea e la principessa Beatrice) il titolo di consiglieri di Stato. Le rivelazioni sono contenute in Get In, un nuovo resoconto della leadership di Sir Keir scritto dai giornalisti politici Patrick Maguire e Gabriel Pogrund. Nell'ampio libro si discute anche della leadership di Sir Keir: si dice che la Rayner abbia anche affermato che il suo capo era così incapace da non riuscire a fare un bagno.
In un'accusa schiacciante da parte della sua cerchia ristretta, il Primo Ministro sarebbe stato deriso dal suo vice e paragonato a un "responsabile delle risorse umane" dalla sua principale collaboratrice. Secondo quanto riferito, la valutazione negativa della signora Rayner nei confronti del suo capo è avvenuta in seguito al tentativo di quest'ultimo di licenziarla come presidente del partito laburista in un controverso rimpasto del 2021.