ARTICLE AD BOX
La crisi di una squadra come la Juventus, club storico e autore, specie la scorsa estate, di una serie di investimenti molto importanti, non solo è una cosa ormai lampante, ma quasi incomprensibile per la maggior parte degli addetti ai lavori.
Confusione societaria, situazione economica difficile e in campo un caos tecnico-tattico da cui Thiago Motta non riesce a uscire. Nelle ultime partite si è assistito a una serie di scelte di formazioni molto particolari, come il posizionamento di McKennie, centrocampista, come terzino sinistro e la questione controversa sul ruolo ricoperto dalla stella ex Atalanta Teun Koopmeiners.
Il dato horror
Ma nel momento in cui si va ad analizzare più a fondo l’origine di questo periodo difficile, è un altro il dato a catturare maggiormente l’attenzione: il peggioramento evidente della fase difensiva. Infatti, se in generale in campionato la Juve ha subito un totale di 19 gol, per una media di 0,86 reti a partita, il rendimento degli ultimi 8 match (nell’ordine contro Bologna, Venezia, Monza, Fiorentina, Torino, Atalanta, Milan, Napoli) rileva un incremento percentuale del dato medio dei gol subiti del +68,8%, 1,25 a partita, figlia delle 10 marcature subìte in questo lasso di tempo.
Dal punto di vista degli uomini, certamente l’assenza prolungata di Gleison Bremer ha avuto un peso importante. Il centrale brasiliano, dopo la rottura del legamento crociato anteriore dello scorso ottobre, non sarà disponibile ancora per almeno 4 mesi, e questa continua a essere una mancanza decisiva nell’economia della difesa bianconera.
Questa importante defezione ha portato necessariamente a dover puntare in maniera fissa sulla coppia Gatti-Kalulu, unico punto fermo degli ultimi 8 match. Al contrario, ciò che invece ha rappresentato il maggior grado di imprevedibilità è la scelta dei terzini: a volte Danilo (prima del suo addio), altre Cambiaso, il giovane Savona o il sopracitato Mc Kennie. Si parla di calciatori dalle caratteristiche, o persino dal ruolo, molto diversi fra loro, a riprova di quanto sulle fasce si registri forse lo stato di emergenza maggiore di tutta la rosa.
Sarà interessante vedere se gli arrivi dal mercato di Alberto Costa, terzino destro classe 2003 proveniente dal Vitória Guimarães, e Renato Veiga, difensore centrale pari età ex Chelsea, basteranno per risollevare una situazione che sta assumendo sempre più i contorni di una fragilità difensiva cronica. Il tutto, a maggior ragione, alla luce delle ultime indiscrezioni sulle condizioni di Kalulu, uscito per infortunio nella partita persa di ieri sera in Champions League contro il Benfica, per cui si parla di uno stop di almeno 4 settimane per una lesione di basso grado del tendine del muscolo semimembranoso della coscia destra.