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L’economista Isabel Schnabel della BCE, cioè della Banca Centrale Europea, si oppone a ulteriori rapidi tagli dei tassi di interesse, proponendo invece un approccio più graduale. Del resto sono soltanto anni che ci cuociono a fuoco lento, insomma, stiamo facendo la fine della rana bollita. Attualmente il tasso sui depositi è al 3,25% vicino a un livello ritenuto neutrale, che è del 2-3%, mentre il mercato prevede un calo fino all’1,75% entro il 2025. Schnabel non vede dei rischi imminenti di recessione. Non se ne accorgono. I grandi economisti della BCE non vedono nulla, dicono che va tutto bene, tutto meraviglioso, non vedono i negozi che chiudono, non vedono le aziende che licenziano, non vedono le famiglie che non arrivano a fine mese. Lei nonostante i dati negativi provenienti da Germania e Francia sostiene che una riduzione significativa dei tassi, cioè abbassare di molto il costo del denaro non avrebbe un effetto sugli investimenti, perché i problemi secondo lei sono altri. Quindi lo dico ai miei amici imprenditori che vi lamentate del fatto che il denaro costa tanto per fare gli investimenti, secondo la BCE non è questo il problema. Vi lamentate in modo assolutamente privo di senso. Ritiene inoltre inefficace il ritorno al quantitative easing, dice che l’Eurozona sta affrontando uno scenario moderatamente inflazionistico, aggravato dai fattori come i dazi annunciati negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti fanno i fatti loro, il modello economico europeo secondo Schnabel necessita di, ed ecco di nuovo la parola chiave, riforme strutturali. Non posso dire esattamente come si traduce la parola riforme. Ve lo dirò in modo edulcorato: Fregature.
Quindi, quando sentite parlare di riforme dai telegiornali, cancellate mentalmente quella parola. Pensate a fregature e avrete una visione eufemistica di quello che penso io. Insomma, nel contesto di un calo della fiducia dei consumatori in Francia e Germania emergono delle divisioni tra i membri della Banca Centrale Europea. Alcuni, come l’italiano Fabio Panetta, sostengono invece dei tagli significativi perché invece Panetta la recessione la vede e paradossalmente la recessione in questo momento sembrerebbe essere più forte in Germania e Francia in termini relativi rispetto alla pur disperata Italia. Insomma, Schnabel avverte che invertire ora la capacità di reagire a futuri shock economici… Guardate, non riesco nemmeno più a leggerle queste cose perché questa gente sostanzialmente nega anche la verità, negano di avere distrutto l’economia facendo gli interessi dei grandi poteri finanziari internazionali e non l’interesse degli imprenditori. Ma questo ormai forse l’avrete capito.
Malvezzi quotidiani. L’economia umanistica spiegata bene.