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CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - «Le minacce che avrai ricevuto ti avranno costretta a stipulare una polizza antincendio». Una lettera minatoria che sa di avvertimento, quella ricevuta sabato da Clara Abatangelo, titolare della libreria Ubik di Castelfranco, al centro della polemica per essersi rifiutata di vendere il libro del generale Roberto Vannacci nel suo negozio: «Concordo con la tua idea di censurare e rifiutarsi di vendere come una piccola “zarina stalinista” il libro dell’onorevole europeo Vannacci - esordisce la lettera - Anche io se avessi un negozio di m... come il tuo mi rifiuterei».
Finita nel mirino dopo che aveva appeso alla sua vetrina il cartello con scritto: «Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci», Clara sono diversi anni che riceve quotidianamente insulti del genere e non ci sta più: «L’ho segnalato ai carabinieri» fa sapere. Minacce e insulti che vanno avanti da oltre un anno. Questa lettera è solo l’ultima in ordine di tempo: «Potrei riempirci un sacco con tutte quelle che mi arrivano».
La lettera
È arrivata sabato mattina, spedita direttamente da Messina, e firmata con nome e cognome. «Potrebbe essere anche un nominativo falso. Comunque ho riferito tutto ai carabinieri - spiega Abatangelo, che aggiunge - Non si può vivere con la paura di andare al lavoro.
Le persone mi entrano in libreria e insultano pesantemente me e i miei dipendenti. Urlano cose irripetibili». A seguito di tutte queste minacce, Clara è dovuta ricorrere alle vie legali: «Sono seguita da un avvocato - chiarisce - Non si sa mai che gli venga in mente di darci veramente fuoco».
La polemica
La scintilla dello scontro è tornata a riaccendersi quando martedì 7 gennaio, ospite della trasmissione di Giovanni Floris “DiMartedì”, Roberto Vannacci ha ricordato il rifiuto di Clara Abatangelo di vendere il suo libro “Il mondo a contrario”. «In puntata mi aveva nominato in modo generico ma non fraintendibile e neanche due giorni dopo mi è arrivata questa lettera. Una coincidenza che mi sembra strana» sottolinea la titolare di Ubik. «Se mi trovassi il mittente della lettera davanti? Non so come reagirei. Ci sono persone con cui, anche se hai vedute diverse, puoi intavolare una discussione civile. Ma quando si esce dalla legalità democratica, ed è il caso di chi ha scritto questa lettera, per me non c’è storia».
Il sostegno
A esprimere la propria solidarietà alla libraia è anche l’Anpi di Castelfranco, che evidenzia: «Questo grave episodio si inserisce in un clima di intolleranza e violenza verbale alimentato da dichiarazioni pubbliche irresponsabili, come quelle del generale Roberto Vannacci, che fomentano odio e discriminazione. Ogni parola, ogni gesto che legittima tali atteggiamenti ha delle conseguenze reali, contribuendo, di fatto, alla formazione di individui che si sentono autorizzati a minacciare e intimidire chi promuove una cultura di inclusione e di pace».