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Luxuria a Un altro Pianeta: «Quel bacio con un tassista che mi tirò un pugno quando scoprì che ero trans, rischiai la vita»

12 ore fa 1
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Vladimir Luxuria si è raccontata senza filtri in un’intervista intima ed emozionante, ai microfoni del podcast "Un Altro Pianeta", ideato e condotto da Hoara Borselli. Ha ricordato la sua infanzia, durante la quale iniziò a sentirsi a disagio per quel corpo maschile che non sentiva suo. Molto giovane iniziò già a soffrire per il rapporto col padre, non contento della sua identità di genere, per le offese ricevute a scuola e per i primi scontri con una società transfobica. Tra le storie che hanno segnato l'ex deputata anche un bacio con un tassista di Praga che stava per finire in tragedia.

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La reazione del padre

Luxuria ha raccontato che il padre, quando la vide vestita con abiti femminili, si infuriò: «In lontananza scorgo due figure, due uomini che camminavano, chiacchierando tra loro, uno non lo conoscevo, l'altro lo conoscevo molto bene: era mio papà, quello che mi aveva dato i natali, quello che mi faceva crescere», racconta la donna a Borselli. «Noto prima lo sguardo dell'uomo che non conoscevo, che mi guarda, che nota la mia diversità e che fa un cenno a mio padre. Io leggo il labiale. Lui dice a mio padre: “Guarda, guarda quel ricc****e’”. E quindi vedo mio padre che si rivolge verso il dito del suo amico, che mi indicava, e quel ricchione era suo figlio, che in quel momento aveva appunto un abbigliamento femminile». La reazione del padre sconvolge Luxuria che era ancora molto giovane. «Mi guarda, io incrocio il suo sguardo…saranno stati pochissimi secondi, ma sono sembrati un’eternità». Pochi attimi che hanno traumatizzato per sempre Luxuria, che oggi, a 59, non riesce ancora a dimenticare quegli occhi giudicanti.

«Non c'erano le botole di Gerry Scotti, avrei tanto voluto sprofondare giù per nascondermi», sdrammatizza con un pizzico di ironia. «E poi ho aperto il portone - continua - e sono salita, e dal pianerottolo sentivo da dietro la porta le urla di mio padre e di mia madre che stavano litigando e questa cosa mi faceva soffrire tantissimo perché io non volevo far soffrire i miei genitori. I miei genitori avevano già tanti problemi con l'affitto, con i soldi che non bastavano mai. Io non avrei voluto creare loro ulteriori problemi». Un senso di colpa che tormentò Luxuria, già schernita fuori casa.

Il bacio con il tassista a Praga e il pugno schivato

Tra le esperienze che hanno segnato Luxuria sicuramente quella del bacio col tassista che rischiò di mandarla in ospedale. «Sono a Praga - racconta Luxuria - prendo un taxi, parlo con il tassista, un bono spaziale, e avendogli detto anche il mio nome pensavo che lui avesse capito. E invece no, perché era un po' di anni fa e non c’erano tante trans a Praga. Mi comincia a corteggiare, mi dà il suo numero di telefono, poi viene nel mio hotel», racconta. «Ci baciamo appassionatamente, poi va con la mano giù - io tra l'altro ero anche eccitata.

E lui si trasforma da uno appassionato a un demonio e mi dice con gli occhi spiritati: “Tu sei un uomo!”». Dai baci si passa alla violenza  e per poco Luxuria non viene colpita.

«Vedo il suo pugno che prende la rincorsa. Io faccio in tempo ad abbassare la testa e il pugno va a finire sul muro, fa una crepa. Se io non mi fossi abbassata mi avrebbe sfracellato la testa. Allora mi metto in ginocchio e gli dico: “Scusami, scusami, pensavo che tu avessi capito”. Allora lui prende a calci il mobile e se ne va dicendo mille parolacce. Da quel giorno qualunque persona incontrassi dicevo subito: “Sono trans!”: Lo dicevo subito perché ho davvero rischiato la vita”».

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