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«Un vigliacco, non ha avuto nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi per uccidermi. Ha atteso che mi girassi per accoltellarmi». Sono le parole di Martina Voce, la 21enne fiorentina colpita con 25 coltellate dal suo ex Mohit Kumar, 24enne ingegnere informatico di origine indiana. L'uomo l'ha aggredita lo scorso 20 dicembre mentre la ragazza era al lavoro ad Oslo, città dove vive, studia e lavora. Ora Martina dopo 5 interventi la giovane riesce a parlare e camminare ha incontrato suo padre Carlo Voce in ospedale, raccontando l'accaduto.
«Si ricorda ogni attimo. Non era terrorizzata mentre ripercorreva quei momenti, ma provava rabbia.
Mi colpiscono la forza, il coraggio, la consapevolezza di mia figlia», dice all'Adnkronos il padre. Domani la 21enne, che ha deciso di restare a vivere a Oslo, sarà ascoltata dalle autorità norvegesi che indagano sul caso.
«L'avevano data per spacciata, aveva perso 4,5 litri di sangue»
«Ha fatto un recupero in 8 giorni impensabile. Un miracolo. Quando arrivai in ospedale la prima volta, l'avevano data per spacciata... ha perso 4,5 litri di sangue, la coltellata all'orecchio è arrivata fino in gola», aggiunge Carlo Voce. Il padre ha spiegato che la giovane è viva anche grazie a una serie di circostanze fortunate: l'accoltellamento dentro il negozio, i colleghi accorsi in aiuto, l'ambulanza arrivata immediatamente, l'ospedale a 4 minuti di distanza.
Gli interventi e il recupero post operatorio
Ora la ragazza prosegue il recupero post operatorio. Domani sarà trasferita nel reparto maxillo facciale dove rimarrà tre giorni, poi comincerà la riabilitazione delle mani: «Fino al 6 gennaio terrà dei gessi leggeri. Dopo la ricostruzione della lingua, le resta una piccola infezione nella parte interna della bocca, ma i medici sono fiduciosi» dice il padre.
L'incontro con il padre il 29 dicembre
La notizia che la giovane era fuori pericolo è arrivata il 29 dicembre, quando lo zio Antonio Voce ha spiegato che Martina Voce aveva incontrato il padre Carlo in ospedale: «In ospedale ha visto il padre, gli è andata incontro - ha aggiunto - Hanno anche parlato grazie, anche in questo caso, a un supporto per non sforzare le corde vocali. Lei è riuscita a tornare sulla tragedia che l'ha investita raccontandole le fasi clou dell'aggressione».