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Via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata. Concluso l'esame degli emendamenti e le dichiarazioni di voto, i gruppi hanno dato il mandato al relatore per l'approdo in Aula. A favore il centrodestra, contrarie tutte le opposizioni. Il provvedimento, che porta la firma di Fratelli d'Italia e fortemente voluto dalla stessa premier Giorgia Meloni, è stato approvato alla Camera il 26 luglio 2023. «Il provvedimento è pronto per l'aula. Il governo ha fatto il suo, ora sulla calendarizzazione in Aula decideranno i capigruppo parlamentari». L'ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Sisto, dopo l'ok al disegno di legge sulla maternità surrogata, uscendo dalla commissione Giustizia del Senato che ha licenziato il testo senza modifiche rispetto a quello approvato alla Camera un anno fa.
La reazione delle opposizioni
«In commissione giustizia abbiamo lavorato con estrema urgenza su un provvedimento che in Aula non è nemmeno stato calendarizzato.
Siamo di fronte all'ennesimo tentativo della destra di parlare ancora una volta alla pancia del suo elettorato. La maggioranza ha voluto approvare a tutti i costi il reato universale di maternità surrogata, l'ennesima bandierina propagandistica sulla pelle dei bambini, più utile alla propaganda e all'odio social che alla realtà. Una proposta di legge che chiede la deroga al principio di territorialità, basandosi sul riconoscimento, a livello universale, del disvalore della GPA, è inammissibile, trattandosi di un percorso legale in diversi Paesi europei e nel mondo. Hanno approvato una legge irragionevole, a rischio di incostituzionalità, ma anche inapplicabile. I tribunali saranno impegnati per anni». Lo afferma la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi. «In questo modo si rendono invisibili e privi di tutela migliaia di bambini», prosegue Cucchi.
Cosa prevede il disegno di legge
Oggi la legge prevede 40/2004 prevede che: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro» (articolo 12, comma 6). Sulla base delle modifiche proposte, questo non potrebbe più avvenire. La proposta di legge Varchi infatti prevede l'aggiunta di un unico periodo: «Se i fatti di cui al periodo precedente sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana». Coloro che vogliono ricorrere alla maternità surrogata - coppie eterosessuali o omosessuali, o anche persone singole - oggi vanno all'estero: sulla base della nuova norma all'esame in Parlamento, questo non sarebbe più possibile.