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“È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità“. Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Mattarella nel corso del suo decimo discorso da Presidente della Repubblica. Si torna a dibattere, così, di un mandato che si avvia verso l’undicesimo anno e finirà allo scadere del quattordicesimo, quello del Presidente Mattarella.
C’è chi, all’opposizione, parla di una continuità che garantisce i valori democratici del nostro paese. A destra, invece, qualche borbottio si fa sempre più insistente. Per qualcuno, i due mandati dalla durata complessiva di quattordici anni, sette più sette, non consentono l’alternanza, pilastro fondante della democrazia.
Secondo il prof. Paolo Becchi, lo stesso Mattarella aveva espresso malumori all’alba della propria rielezione: “Vi vorrei invitare a ripescare dai discorsi del Presidente prima della sua rielezione. Lui stesso si era espresso contro il secondo mandato, lui stesso parlava di “sminuire la democrazia”. A voi le riflessioni a riguardo“.
Ascolta il commento integrale del prof. Paolo Becchi ai microfoni di Stefano Molinari | Lavori in Corso 2 Gennaio