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Il programma elettorale di Giuseppe Conte in vista delle Europee ricalca alla perfezione quello del Pd, della sinistra in generale: attaccare, insultare Giorgia Meloni. E il leader M5s non fa eccezione. La conferma arriva in un'intervista al Corriere della Sera in cui in buona sostanza dà della "traditrice" alla premier, oltre a confermare tutte le sue ambiguità in politica estera.
"Ho dichiarato sin dall'inizio che non sarei sceso in campo. Candidare il leader di un partito e addirittura il presidente del Consiglio, sapendo che non andranno a Bruxelles, è un malcostume tutto italiano. Un inganno per i cittadini", premette sparando ad alzo zero
La premier le ha dato del cinico per aver messo la parola Pace nel simbolo. È un espediente elettorale, il suo? "L'espediente elettorale e di marketing - risponde Conte - è quello di Giorgia Meloni, che si candida capolista ingannando gli italiani per qualche voto in più e utilizza il nome di battesimo sulla scheda per mostrarsi alla mano e vicina ai cittadini". Insomma, a domanda precisa, una precisa non risposta: nel mirino soltanto la leader FdI.
E ancora: "Giorgia il popolo se l’è dimenticato, lo ha tradito. Gli ha voltato le spalle. La situazione è drammatica. Abbiamo il record di 5,7 milioni di poveri assoluti, 4 milioni di lavoratori sottopagati a cui hanno negato il salario minimo e famiglie che stanno perdendo la casa per i mutui", la spara.
Quanto alla riforma della magistratura il presunto avvocato del popolo afferma: "Con FdI e Lega che si sono scambiati reciproco appoggio su premierato e autonomia differenziata, era evidente che Forza Italia non sarebbe rimasta a guardare. Hanno chiesto di accelerare su una riforma che ha come obiettivo manifesto mettere la mordacchia alla magistratura, asservendola al potere del governo".
Notevole, infine, in termini di 'paragurismo', la risposta alla domanda: lei sta con Vladimir Putin o Volodymyr Zelensky? "Noi siamo al fianco della popolazione ucraina. Vogliamo arrivare alla soluzione che stiamo predicando da due anni, piuttosto che continuare ad alimentare una guerra e lasciare che gli ucraini muoiano anche per nostro conto". Insomma, Conte non sta né con Putin né con Zelensky.