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Murdoch in tribunale contro i figli troppo liberal: è guerra sulla successione

3 giorni fa 3
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Succession si sposta a Reno, Nevada, dove va in scena lo scontro finale tra il patriarca Murdoch e tre dei suoi figli per il controllo dell’impero globale dei media. Flash-back: Rupert Murdoch, nato a Melbourne nel 1931, dopo la laurea a Worcester College di Oxford, torna in Australia negli anni Cinquanta ed eredita due quotidiani, il Melboune Herald e l’Adelaide News. Non può immaginare che 75 anni dopo, alla fine di un percorso che lo ha visto diventare il più potente editore del mondo che ha influenzato la politica su vari continenti controllando il fondamentale network di destra Fox News, ma anche il New York Post, il Wall Street Journal, The Australian, il Times, si sarebbe trovato a Reno, nella sorella più povera di Las Vegas per il gioco d’azzardo, a combattere in tribunale contro tre dei suoi sei figli per la guida dell’impero. Oggi ci sarà una nuova udienza nel tribunale del Nevada. E mentre tutti media del mondo citano la popolare serie Succession, ispirata dalla saga e dalla faida familiare di Murdoch, c’è un paradosso aggiuntivo: il tycoon che ha costruito la sua fortuna anche su tabloid ficcanaso e spregiudicati come The Sun e News of the world (addirittura nel 2011 quest’ultimo tabloid fu accusato di aver hackerato i cellulari di celebrità e reali nel Regno Unito), ha preteso e ottenuto totale segretezza per questa sfida in tribunale. Reno è stata scelta proprio perché il Nevada garantisce una inattaccabile riservatezza a procedimenti come quelli sul controllo dell’impero di Murdoch. Neppure una petizione presentata dalla coalizione di media formata, tra l’altro, da Cnn, New York Times, National Public Radio, ha convinto il giudice a rendere trasparente il procedimento.

FAMIGLIA

Sul vincolo di segretezza c’è l’unico punto di intesa tra Murdoch e il figlio Lachlan da una parte, e i tre ribelli James, Elizabeth e Prudence. Murdoch ha 93 anni, in gioco c’è il futuro di di Fox Corp e News Corp, dalla cui presidenza il tycoon ha annunciato un anno fa che si sarebbe dimesso. A sorpresa, contestualmente, ha deciso di modificare i termini del trust che regolano il controllo dell’impero e che, in precedenza, mettevano sullo stesso piano i quattro figli Lachlan, James, Elizabeth e Prudence. Il patriarca vuole affidare maggiore potere a Lachlan, perché è il figlio che condivide la linea politica conservatrice (e filo Trump negli Usa), mentre gli altri tre, soprattutto James, hanno espresso imbarazzo per le posizioni del network caro alla destra, Fox News. James ha criticato le scelte editoriali successive all’assalto al Campidoglio dopo la vittoria di Biden, sostiene battaglie ambientali contro il cambiamento climatico e si è speso a favore di Kamala Harris. La tesi del patriarca è semplice: con la modifica del trust evito un danno economico alla società, perché cambiare la linea politica di Fox News causerebbe una perdita di spettatori e di profitti. Non la pensano allo stesso modo James, Elizabeth e Prudence, che hanno fatto fronte comune in tribunale.

FAIDA

Ma come si è arrivati al trust? Bisogna tornare alla vivace biografia di Murdoch che si è sposato cinque volte (l’ultimo matrimonio nel luglio scorso con la russa Elena Zukhova, 67 anni). Dal primo matrimonio con Patricia Booker è nata una figlia, Prudence, nel 1958. Dal secondo, con la giornalista Anna Torv, ha avuto tre figli: Elizabeth (1968), Lachlan (1971) e James (1972). Nel 2001 e nel 2003 sono nate altre due figlie dal matrimonio con Wendi Deng, ma il trust oggetto della guerra in tribunale riguarda solo i primi quattro e fu siglato quando Murdoch divorziò da Anna Torv, nel 1999. Anna volle garantire il futuro dei propri figli: il “trust irrevocabile” prevede quote uguali di azioni (l’accordo comprende anche Prudence). Negli anni, proprio come nella serie di Succession (anzi, forse pure di più) c’è stato un vortice ubriacante di cambiamenti di posizioni nelle dinamiche tra Murdoch e i figli in vista della successione. Lachlan, che oggi è il preferito, se ne andò dal gruppo nel 2005 a causa di scontri sulla gestione delle tv e lamentando di non essere considerato come meritava dal padre, per tornarvi dieci anni dopo con il ruolo di co-presidente esecutivo di Fox Corp. James però era amministratore delegato e le rivalità, come prevedibile, esplose. Ultimo atto: cinque anni fa James, sempre più distante dalle posizioni del padre e in disaccordo con la vendita a Disney della parte di intrattenimento della Fox, si è dimesso dal cda. E ha rimarcato la sua distanza dal posizionamento a destra di Fox News. James nel 2021 non ha partecipato alla cena per festeggiare il novantesimo compleanno del padre con cui ormai non parla più. Oggi nuova puntata in tribunale. To be continued.

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