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Neonati sepolti in giardino a Parma, la madre del fidanzato: «Non può aver agito da sola»

2 giorni fa 2
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«Non può aver fatto tutto da sola, non è possibile». Risponde così la signora Sonia, la madre del ragazzo risultato il padre del neonato trovato morto nel giardino di una villetta bifamiliare a Traversetolo (Parma). La donna lavora in un bar e tra un caffè e un tramezzino oggi ha risposto a decine e decine di telefonate. Non riesce a darsi pace per quello che è successo ma è «sollevata» per il comunicato della Procura di Parma che accerta l'estraneità dei fatti per suo figlio e per la sua famiglia. «Sono sollevata per questo - dice all'ANSA - ma il resto non me lo toglie nessuno». Suo figlio, coetaneo della madre del piccolo, è «devastato. Di più".

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Il rapporto tra i due

Non si è confidato. «Si conoscono da quando erano alle elementari, stavano insieme, l'abbiamo vista due giorni prima di quel 9 agosto (la data del ritrovamento del cadavere)". La cerchia di amici e frequentazioni è quella, il giro è sempre lo stesso. Com'è possibile non essersi resi conto che lei era incinta? «Le assicuro che non era possibile, ha girato tutta l'estate con la pancia scoperta. Ma vedremo, non può aver fatto tutto da sola». Dopo la notizia del macabro rinvenimento lei e la sua famiglia hanno provato a contattare quella del ragazzo, dice la madre di lui, «ma non ho voluto avere contatti, non li voglio più vedere». «Ma lei non può aver fatto tutto sola, non è possibile».

La tesi della Procura

La madre del neonato trovato morto a Traversetolo, in provincia di Parma, ha partorito da sola in casa senza l'aiuto di nessun medico e di nessun familiare. E' quanto sottolinea la procura di Parma in merito al caso del neonato morto a Traversetolo, in località Vignale, il 9 agosto scorso. «Nessuno all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza, né familiari, né padre del bambino, né amici», scrive il procuratore Alfonso D’Avino in una nota. La gravidanza, inoltre, non è stata seguita da alcuna figura professionale» come un ginecologo, o un medico di famiglia. Il parto, spiega ancora la procura, è avvenuto nella casa familiare, al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale e «in solitudine, senza la collaborazione né la presenza di nessuno, al di fuori della ragazza». «Può ritenersi accertata, allo stato degli atti, l’estraneità dei genitori della ragazza, madre del neonato», scrive ancora il procuratore Alfonso D’Avino e «può ritenersi ugualmente accertata, sempre allo stato degli atti, l’estraneità del papà del neonato».

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