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"Non siamo il Paese del coraggio". E quell'aneddoto su Ancelotti: altre bordate da Arrigo Sacchi

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Paolo Vanoli si è preso già il Toro a suon di allenamenti e “sgridate” ai suoi calciatori. E per Arrigo Sacchi “arriva in granata nel momento giusto: credo che la tifoseria abbia voglia di qualcosa di diverso, l’avrà”. Come punto di partenza “deve esserci la pazienza: ce ne vorrà un po’ prima che vada tutto nella direzione voluta. Vanoli ama trasmettere idee e con le idee si trasmette calcio… il belcalcio”. 

Dell’allenatore ex Venezia, reduce da una promozione in Serie A con la squadra lagunare, ho apprezzato “la capacità di non snaturarsi mai di fronte alle difficoltà. Il traguardo della promozione parte da lontano ed è meritatissimo, un riconoscimento tangibile al suo lavoro”. Se le gambe e la testa girano, allora il traguardo è bello che certo, tanto che l’ex allenatore di Italia e Milan ha risposto con un aneddoto su Carlo Ancelotti: “Ancelotti realizzò un gol con il dito del piede rotto...e ho detto tutto”.

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L’Italia invece, dopo i deludenti Europei persi agli ottavi contro la Svizzera, è ancora indietro nella cultura del lavoro. Anche se qualcosa “si muove e si vede — ha detto Sacchi —. Ci vuole più coraggio, ma noi non siamo il paese del coraggio. Giochiamo in difesa”. Vanoli ha detto di voler finire la sua carriera da c.t. della Nazionale, e per Arrigo “è ambizioso e coraggioso, come detto prima — ha concluso — E, comunque, stiamo parlando di un tecnico che ha già alle spalle un percorso nel Club Italia. È partito da lì”. In futuro lo sentirà: “Ho provato a chiamarlo. Riproverò. Per ora solo un messaggio…".

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