Ordini di Grana Padano gonfiati in modo da rivenderne una quota in nero: nei guai due dipendenti di un'azienda a Venaria Reale

Gonfiavano gli ordini di prodotti alimentari e in particolare del formaggio Grana Padano in modo da averne un'eccedenza, che all'azienda di cui erano dipendenti, la Casa dei Cappelletti di via Druento a Venaria Reale, non risultava, per poterla rivendere in nero. Dopo la segnalazione di anomalie, i carabinieri della stazione cittadina hanno capito che cosa stesse accadendo e, a settembre 2024, hanno denunciato due italiani di 63 e 35 anni residenti rispettivamente a Torino e Grugliasco con l'accusa di furto aggravato in concorso. Le indagini dei militari dell'Arma proseguono allo scopo di identificare i destinatari della vendita.

Come funzionavano i furti del formaggio

In particolare, il più anziano dei due aveva la mansione di caricare la merce contenuta nei magazzini della sede centrale all’interno di furgoni, uno dei quali guidato dal complice. Le derrate alimentari sarebbero state destinate ad altre sedi dell’azienda ma parte della merce, soprattutto appunto confezioni di formaggio Grana Padano da un chilo ciascuna, non sarebbe mai arrivata a destinazione in quanto appunto rivenduta sottobanco.

Dopo una accurata analisi degli ordini effettuati e delle bolle di consegna della merce, i carabinieri hanno appurato la falsificazione della documentazione, notando che, ogni volta, venivano aggiunte quantità ulteriori di Grana Padano rispetto a quello ordinato dall’azienda e la merce caricata in eccesso veniva immediatamente ceduta.

Ammanchi per 60mila euro

Dalla ricostruzione effettuata dagli investigatori sono emersi ammanchi consistenti di formaggio, quantificabili in attirittura sette tonnellate, per un valore commerciale di circa 60mila euro. Una somma che, naturalmente, i due saranno chiamati a rifondere qualora venisse confermata la loro colpevolezza. Per il momento l'azienda ha avviato le procedure per il loro licenziamento per giusta causa.

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