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Una zona cuscinetto, tra la Russia e l'Ucraina, è l'unico modo per proteggere il territorio russo dai continui attacchi ucraini. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, dopo aver trionfato alle discusse elezioni presidenziali dello scorso fine settimana, lo ha ribadito il suo portavoce Dmitry Peskov, nel suo briefing quotidiano. Infatti, mentre la comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione e invia sostegno all'Ucraina perché possa difendersi dall'aggressione russa ormai al terzo anno, il Cremlino si concentra sugli attacchi a Belgorod e a parte della regione al confine, allarmato per la propria sicurezza interna.
Le incursioni (filo)ucraine
Soprattutto nei giorni che hanno preceduto le elezioni in Russia, forze armate hanno compiuto ripetuti attacchi all'interno del confine russo, soprattutto nella regione di Belgorod. Forze armate che, va specificato sono pro Ucraina senza essere pienamente ucraine. Si tratta di combattenti russi anti-Cremlino che già nei giorni precedenti agli attacchi avevano sollecitato chi abita nelle regioni di Belgorod e Kursk ad abbandonare la zona. Oltre il confine russo sono in azione tre battaglioni noti come come Legione della Libertà di Russia, Corpo dei Volontari Russi e Battaglione Siberiano. Questi gruppi russi filo-ucraini non operano, Kiev ci tiene a precisare, su indicazioni di Kiev. Naturalmente l'esercito russo non sta a guardare, anzi rilancia non solo affrontando i connazionali, ma insistendo dal punto di vista della propaganda: si tratta di tentativi disperati di Kiev di nascondere i fallimenti sul fronte interno. Nelle ultime settimane, inoltre, le infrastrutture petrolifere russe sono state oggetto di estesi attacchi da parte dei droni ucraini: tra gli obiettivi recenti figurano gli impianti petroliferi di Kaluga, Nizhny Novgorod, Oryol, Ryazan e Samara.
L'idea di una zona cuscinetto
«È possibile che, visti i tragici eventi in corso, prima o poi saremo costretti a creare una zona cuscinetto, una zona di sicurezza che sarà abbastanza difficile da superare con i mezzi di distruzione utilizzati dal nemico», ha affermato Putin. Senza entrare nei dettagli, il presidente russo rieletto ha auspicato una zona cuscinetto talmente grande da impedire alle armi di fabbricazione straniera fornite a Kiev di poter raggiungere la Russia. Il progetto è stato rilanciato da Peskov proprio dopo i nuovi attacchi lanciati anche ieri (18 marzo) dalle forze armate ucraine contro Belgorod e che, secondo il governatore Vyacheslav Gladkov, hanno causato la morte di quattro persone e il ferimento di due. «Devono essere adottate misure per proteggere questi territori dagli attacchi condotti con droni ucraini e dai bombardamenti sul nostro territorio, dove vengono colpiti strutture pubbliche ed edifici residenziali», ha detto il portavoce del Cremlino. Questi territori, ha spiegato, «possono essere messi in sicurezza solo creando una sorta di zona cuscinetto in modo che siano fuori dalla portata di qualsiasi mezzo utilizzato dal nemico per colpirci».
La reazione ucraina
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che l'idea del presidente russo Vladimir Putin di creare una zona cuscinetto all'interno del territorio ucraino è una chiara indicazione che Mosca prepara un'escalation della guerra. «Questa è una dichiarazione evidente che la guerra non farà altro che intensificarsi», ha detto Podolyak in una dichiarazione alla Reuters. «Tutto ciò è una prova diretta che la Federazione Russa non è pronta a vivere nelle moderne relazioni sociali e politiche, tenendo conto dei diritti sovrani assoluti degli altri Paesi», ha affermato.
La strategia di Putin
Il presidente russo Vladimir Putin sta cercando di sfruttare i livelli record di affluenza alle urne e il sostegno alla sua candidatura presidenziale per creare le condizioni per una guerra prolungata in Ucraina: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw). Putin ha affermato che non si aspettava risultati elettorali così elevati nell'Ucraina occupata (88,12%-95,23% secondo la Commissione elettorale russa), sottolineando che l'esito del voto dimostra la «gratitudine» della popolazione dei territori ucraini occupati «per la protezione russa». Pertanto, il leader russo ha dichiarato che Mosca farà di tutto per garantire la «protezione» dell'Ucraina occupata. Putin, conclude il think tank, vuole probabilmente creare le condizioni che giustifichino un conflitto prolungato e un'occupazione a lungo termine dell'Ucraina con il pretesto di «proteggere» i civili che sono in pericolo solo a causa dell'invasione russa.
NEW: Russian President Vladimir Putin illegally annexed occupied Crimea 10 years ago, setting conditions for the full conquest of Ukraine Putin still seeks. 🧵(1/6) pic.twitter.com/iDN3g9xeyU
— Institute for the Study of War (@TheStudyofWar) March 19, 2024
La zona cuscinetto può essere davvero una soluzione?
Non è chiaro quanto si estenderebbe la zona cuscinetto immaginata dal Cremlino, né se coinvolgerebbe la regione ucraina di Kharkiv che confina con quella di Belgorod. Nel febbraio del 2022, proprio dopo l'inizio dell'aggressione voluta da Putin, le forze armate russe tentarono di conquistare l'oblast di Kharkiv, ma furono respinte in una controffensiva ucraina andata avanti fino a settembre di due anni fa. Secondo Thomas Newdick di The War Zone, tale ambizione è del tutto irrealistica, dato che l’Ucraina ha ripetutamente dimostrato la sua capacità di utilizzare droni a lungo raggio per attaccare obiettivi russi fino a Mosca e San Pietroburgo. Anche nelle ultime settimane, le infrastrutture petrolifere russe sono state oggetto di estesi attacchi da parte dei droni ucraini.Tra gli obiettivi recenti figurano gli impianti petroliferi di Kaluga, Nizhny Novgorod, Oryol, Ryazan e Samara. Pensare a una zona cuscinetto tanto estesa da proteggere sia le principali città della russia che i più importanti obiettivi economici ed energetici risulta piuttosto complicato.