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Reddittometro, flat tax dal 10 al 15% per il concordato: ecco come funziona (e cosa cambia)

1 mese fa 4
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Non sarà più un “redditometro”, piuttosto un “evasometro”. L’idea è riuscire a colpire la grande evasione, quella non di rado legata al malaffare. Lasciando in pace chi magari un anno ha speso di più perché magari ha venduto un appartamento o ricevuto una eredità. Il testo definitivo del nuovo accertamento sintetico non è ancora pronto. È stato approvato ieri in consiglio dei ministri, ma i tecnici stanno lavorando alle limature tecniche, che in un provvedimento del genere sono importantissime. Probabile che le discrepanze tra il reddito e il tenore di vita per far scattare l’accertamento vengano allargate. Per colpire magari, chi non dichiara nulla (o cifre irrisorie) e poi veleggia su barche milionarie. Si vedrà. Intanto nel pacchetto fiscale approvato ieri preparato dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, sono entrate diverse novità. Confermato (come anticipato dal Messaggero) lo slittamento a metà settembre della rata della rottamazione in scadenza alla fine di questo mese.Di fatto si avrà tempo fino al 20 settembre per saldare. Confermata anche la flat tax per i redditi aggiuntivi che emergeranno dall’adesione delle Partite Iva al concordato biennale preventivo. La tassa “piatta” varierà a seconda del punteggio ottenuto alla pagella fiscale dell’Agenzia delle Entrate.

Redditometro, arriva lo stop. Concordato preventivo biennale, tutti i conti per bar e ristoranti

I DETTAGLI

Chi ha un voto tra 8 e 10 pagherà solo il 10% sulle somme emerse, chi ha un voto tra 6 e 8 il 12% e chi ha un voto inferiore alla sufficienza dovrà versare il 15%. Per i forfettari la flat tax sarà invece del 10 per cento e per le start up del 3%. Il provvedimento riduce anche gli acconti che dovranno essere firmati da chi sottoscrive il patto biennale con il Fisco. Viene poi precisato, che l’accesso al concordato non sarà permesso a chi ha un debito tributario o contributivo superiore a 5 mila euro. Ma solo se si tratta di un atto impositivo ormai non più impugnabile. I termini per l’adesione slittano ufficialmente dal 15 al 31 ottobre di quest’anno. Il saldo dell’imposta sostitutiva, invece, dovrà essere versato entro i termini del saldo delle imposte sui redditi, e per il prossimo anno il termine è fissato al 30 giugno. Per chi si trova nel regime forfettario e aderisce al concordato, l’Agenzia delle Entrate non potrà effettuare accertamenti nemmeno su presunzioni semplici. Il provvedimento inoltre, prevede una proroga per il pagamento degli avvisi bonari, le lettere di compliance, che passa da 30 a 60 giorni. In caso di pagamento rateale, il termine per il versamento della prima rata viene esteso da 30 a 60 giorni. Oltre al decreto che modifica il concordato biennale, ieri è stato anche approvato un altro attuativo della delega fiscale, il codice doganale sulle sanzioni in materia di accisa. I decreti attuativi della riforma fiscale già approvati, sono a questo punto undici. Il prossimo decisivo appuntamento per il Fisco, a questo punto, è la prossima manovra con un nuovo possibile intervento sull’Irpef.

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