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Riccardo Scalmazzi è morto in Trentino, due mesi dopola puntura di una zecca. Il 57enne era in coma all'ospedale Santa Chiara di Trento a causa di un'encefalite che sarebbe stato provocata proprio dall'insetto. Dagli accertamenti medici, infatti, è emerso che i problemi di salute erano riconducibili alla zecca.
La puntura
Come riportato da L'Adige, l'uomo ha iniziato a manifestare sintomi preoccupanti due mesi fa. Il suo stato di salute è rapidamente peggiorato fino al recovero in ospedale e infine la morte. Atrici sofferenze durante 60 giorni fino al drammatico esito.
Chi era
Scalmazzi era originario di Gavardo, era cresciuto a Serle ma da tempo viveva a Bondone. Molto conosciuto nella comunità trentina che si affaccia sul lago d'Idro, era un grande appassionato di montagna. Attivo nel gruppo degli Alpini, lavorava nel settore dell'edilizia e aveva una grande passione per i presepi.
I funerali
I funerali dell'uomo si terranno oggi, giovedì 19 dicembre, proprio a Bondone, dove Riccardo Scalmazzi viveva da tempo.
L'encefalite da zecca
La meningoencefalite da zecche, che gli avrebbe causato la morte, è una malattia virale acuta che coinvolge il sistema nervoso centrale ed è causata da un arbovirus molto simile a quelli responsabili della febbre gialla e della dengue. Si manifesta con disturbi e sintomi che sono simili all'influenza, per poi svilupparsi in meningite ed encefalite. La malattia è stata identificata per la prima volta in Italia nel 1994 in provincia di Belluno. Oggi è presente in focolai endemici in molti paesi dell'Europa centro orientale e settentrionale.
Il vaccino è da tempo in uso in molti Paesi dell’Europa centrale e settentrionale. Recentemente è stato registrato anche in Italia, entrando in commercio nel nostro Paese all’inizio del 2006. Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea.