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ROCCARASO Missione speciale contro i “turisti social”. Il Comune di Roccaraso ha deciso di mettere un freno all'invasione domenicale dei pullman campani, adottando nuove restrizioni. Quasi un’operazione militare. Durante il summit di ieri in Prefettura, all’Aquila, si è stabilito che solo cento bus potranno accedere all’area dell’Alto Sangro con controlli serrati. Il provvedimento è stato trasmesso alle prefetture e questure campane che ora si trovano nella difficile posizione di spiegare ai turisti che non sarà più possibile assaltare Roccaraso in massa con offerte last-minute e promo TikTok.
Il caso è ormai diventato nazionale. Domenica scorsa, 220 autobus hanno riversato oltre diecimila persone nella cittadina montana, scatenando il panico. Un’orda di sciatori improvvisati e turisti armati di selfie stick ha congestionato la Ss17, riempiendo i marciapiedi e intasando il centro abitato. Se da un lato l’evento ha garantito visibilità alla località, dall’altro ha messo in luce la difficoltà di gestire un simile flusso, con servizi che hanno mostrato il fianco a un assalto in piena regola. Dopo aver realizzato che la viabilità era ormai al collasso, le autorità hanno optato per la linea dura. Oltre al tetto massimo di autobus in entrata, verranno intensificati i controlli sugli autisti, con particolare attenzione agli orari di guida.
MISURA DRASTICA
Il presidente della Provincia, Angelo Caruso, ha dichiarato: «Una stretta ulteriore era necessaria, le targhe alterne da sole non bastavano. Serve una strategia più efficace per evitare il caos domenicale». Non contenti delle limitazioni imposte, i sindaci di Rivisondoli e Pescocostanzo hanno deciso di prendere in mano la situazione, decretando il divieto di sosta e transito ai bus turistici su tutto il territorio comunale, eccezion fatta per gli autorizzati. «Noi andiamo per la nostra strada - dichiara da Rivisondoli il sindaco Giancarlo Iarussi - riteniamo che il fenomeno debba essere limitato con misure ben precise». La dichiarazione più discussa, però, è arrivata dal sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, che ha invocato l’intervento dell’Esercito. In pochi minuti, i social sono stati invasi da meme e video ironici con militari schierati sulle piste da sci, carrarmati parcheggiati nei rifugi e soldati intenti a controllare gli sciatori alle prime armi. L’ironia si è mescolata alla polemica. Molti cittadini e operatori turistici si sono detti preoccupati per l’immagine di Roccaraso.
Il dibattito si è acceso anche sulla questione rifiuti. I turisti social sono stati accusati di lasciare il paese in condizioni pietose, senza però considerare il loro impatto positivo sull’economia locale. Bar, ristoranti, noleggi sci e negozi, hanno registrato incassi, mentre i social esplodono tra chi vuole vietare il loro l’ingresso e chi invece suggerisce una soluzione più intelligente come quella di migliorare l’organizzazione con più servizi igienici, cestini per la raccolta differenziata e squadre di pulizia, pronte a intervenire nei momenti critici. L’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Movimento Ucdl, ha avanzato una serie di proposte per risolvere la situazione, che sembrano quasi un piano Marshall per la sopravvivenza di Roccaraso. Tra le idee, la tassa di accesso per i bus turistici, per finanziare pulizia e sicurezza, videosorveglianza nei punti critici, con multe collettive per i pullman che lasciano rifiuti, regolamentazione delle piste da sci, con divieto di accesso agli impianti per chi non ha esperienza e corsi obbligatori per principianti. Ma anche un piano per il traffico domenicale, con fasce orarie differenziate per auto e bus, oltre a parcheggi esterni per evitare il caos in paese.