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Roma, in Europa League torna lo spauracchio Porto: i precedenti

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Dopo la bella vittoria contro l’Eintracht di Francoforte, per la Roma di Sir Claudio Ranieri è già ora di pensare al futuro europeo. Da Nyon non sono arrivate buone notizie nel sorteggio dei playoff di Europa League, nei quali i giallorossi hanno pescato i portoghesi del Porto.

Certo, si tratta di uno scontro comunque alla portata dei capitolini, che in virtù del suo status di testa serie avranno anche il vantaggio di giocare il ritorno del 20 febbraio in casa allo Stadio Olimpico (l’andata in portogallo una settimana prima, il 13 febbraio). Tuttavia, rispetto all’alternativa rappresentata dagli ungheresi del Ferencvàros, è normale che a Trigoria riconoscano la difficoltà di un sorteggio che poteva essere decisamente più benevolo, specie se si dà un’occhiata indietro nel tempo.

Nel rivolgere lo sguardo verso l’avvenire, è sempre saggio infatti partire dagli spunti che offre il passato, pur con il giusto distacco e la necessità di delimitare i ricordi entro i confini dei contesti specifici nei quali sono avvenuti. In questo senso, i precedenti fra la Roma e i Dragões invitano a una grande cautela.

Tre precedenti funesti

I giallorossi, nel corso della loro storia nelle competizioni europee, hanno incrociato il Porto in tre occasioni, venendo sempre eliminati. Il primo incontro è datato 21 ottobre 1981: la Roma di Nils Liedholm viene sconfitta in terra lusitana per 2-0 con i gol di Walsh e Costa nell’andata degli ottavi di finale di Coppa delle Coppe. Al ritorno i capitolini non riescono a ribaltare il risultato, e con lo 0-0 il Porto riesce a passare alla fase successiva, per poi uscire in semifinale contro lo Standard Liegi, finalista di quell’edizione.

A distanza di quasi 35 anni, il 17 agosto 2016, le due squadre tornano ad affrontarsi nel turno preliminare di Champions League. È la seconda Roma di Luciano Spalletti a volare in Portogallo per cercare di indirizzare la qualificazione verso le sponde del Tevere. Ma all’Estadio do Dragão dopo il vantaggio trovato con un autogol di Monteiro, i capitolini, in inferiorità numerica dopo l’espulsione dell’ex Barcellona Vermaelen, vengono raggiunti nel secondo tempo con un gol su rigore del futuro attaccante di Milan e Lipsia André Silva. Tutto rimandato all’Olimpico una settimana dopo, ma le cose non vanno come sperato. La Roma perde rovinosamente per 3-0, finendo la partita in 9 uomini dopo le espulsioni di Daniele De Rossi, dopo un intervento al limite della follia, e di Emerson Palmieri.

Male anche l’ultimo precedente. Il 12 febbraio 2019, i giallorossi allenati da Eusebio Di Francesco affrontano il Porto nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, vincendo per 2-1 con la doppietta del giovane in rampa di lancio Nicolò Zaniolo. Con questo risultato, i capitolini si apprestano a giocare il ritorno in Portogallo nel segno della fiducia di un più che possibile passaggio del turno. Ma anche in questo caso, la Roma viene sconfitta per 3-1 dopo i tempi supplementari, con la beffa finale di un rigore netto non concesso su Patrick Schick nonostante il controllo del VAR.

Questa sconfitta segna il fallimento del progetto tecnico del DS Monchi (che rassegna le dimissioni) e l’esonero dello stesso Di Francesco, che lascia il posto (ironia della sorte) a quello che è l’attuale allenatore dei giallorossi.

Da Ranieri a Ranieri dunque, e dall’ultima partecipazione in Champions League della Roma ai playoff di Europa League del prossimo febbraio. Altre partite, altre situazioni e giocatori molto diversi. I capitolini hanno tutte le carte in regola di invertire il trend contro questo Porto, che nonostante sia tutto fuorché un avversario semplice, non è comunque la stessa squadra del passato. Negli ultimi tempi, si è reso protagonista di un grande periodo di trasformazione, che ha influito inevitabilmente sul rendimento di questa stagione. In campionato è solo terzo a quota 41 punti, con un ritardo sullo Sporting capolista e campione in carica di 6 lunghezze. Mentre in Europa la qualificazione ai playoff è arrivata solo all’ultima giornata, per un 18° posto che ha deluso e non poco le aspettative coltivate sulle sponde del Río Duero.

Nessuna Mission Impossible, ma il Porto nel tempo ha dimostrato ampiamente di sapere gestire questo match brillantemente.

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