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Saluti fascisti in una scuola di Roma, il prof diventa un caso politico. Valditara: «Lui è un ex dirigente del Pd»

1 mese fa 13
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ROMA «Ormai è certo: il famigerato professore "fascista" dell'istituto Pirelli, che ha indotto numerosi esponenti del Pd e del M5S a paventare il rischio di un dilagare di episodi di fascismo a scuola, è in realtà un ex dirigente del Pd abruzzese». Lo scrive su X il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, annunciando il procedimento disciplinare per il professore di Storia e Filosofia dell'Istituto Pirelli di Roma, dopo la denuncia di alcuni studenti a cui avrebbe fatto vivere agli studenti «due anni da incubo». In realtà nel 2010 il docente frequentava, saltuariamente, il circolo Pd di Tagliacozzo, ma non era iscritto, e quindi non ha mai avuto incarichi dirigenziali. Mentre era vicino ai Comunisti Unitari. Il post ha poi innescato un botta e risposta con la vicepresidente della Camera, del Pd, Anna Ascani, citata dallo stesso ministro.

IL POST

«Non solo - si legge ancora nel post del ministro - è anche un convinto antifascista. Chi si è precipitato a chiedermi dichiarazioni di condanna e di stigma verso il "pericoloso eversore" ha fatto una pessima figura. Peccato che fra costoro vi sia anche una autorevole esponente del Pd, Anna Ascani, vicepresidente della Camera, che quantomeno per il ruolo ricoperto avrebbe dovuto usare maggiore prudenza e toni più istituzionali. Chiarito che il docente non è un pericoloso fascista, l'ufficio scolastico del Lazio verificherà se realmente il professore ha usato espressioni omofobe e razziste».

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LA REPLICA

«Spero di aver capito male», ha ribattuto Ascani, sempre sui social. «Valditara ha davvero aspettato di verificare per quale partito voti il professore prima di stigmatizzare immagini, espressioni e comportamenti? Dunque se il professore fosse stato un elettore della Lega o di un altro dei partiti che sostengono il suo governo, lei sarebbe rimasto in silenzio?», facendo riferimento al post del ministro.
«Ieri - si legge ancora - le ho chiesto, con parole che la invito a rileggere, di condannare i fatti. Così come altre volte non ha esitato di fronte a episodi molto meno gravi. Guadagnandosi sul campo l'epiteto di ministro castigatore. Eppure lei non ha ritenuto di dire una sola parola fino a quando non ha trovato il modo di farne occasione per una polemica sciocca, che rivela casomai un uso di pesi e misure diversi inquietante. Se dovesse capitare ancora di trovarsi di fronte a fatti come quelli, ministro, non aspetti di verificare l'eventuale appartenenza politica di chi ne è protagonista prima di difendere l'onorabilità della scuola e i suoi studenti. Quando tornerà a fare il militante semplice del partito di Salvini potrà concedersi uscite come questa. Fino ad allora lei rappresenta la scuola. Tutta. E ha il dovere di tutelarla».

LA VICENDA

Erano stati gli studenti della Pirelli a immortalare il docente, in foto e video, poi utilizzati per denunciare il professore. In una delle immagini, pubblicate da La Repubblica, si vede il professore mentre sembra che simuli un atto sessuale con un ragazzo riverso sulla cattedra. In un'altra, è ritratto tra i ragazzi che fanno il saluto romano. I frame riguardano diversi episodi: il docente è immortalato mentre chiude uno studente in un cestino della carta. Ad un ragazzo gay, avrebbe chiesto quanti rapporti avrebbe sessuali avuto durante una serata in discoteca. E sarebbe accusato anche di razzismo: a uno studente d'origine filippina avrebbe chiesto quando sarebbe andato a pulire casa sua, mentre una studentessa, di origine egiziana, sarebbe spesso stata spostata al primo banco. Avrebbe anche raccontato ai suoi studenti anche di quando da giovane guardava «pornazzi».
Elementi che hanno indotto l'Ufficio scolastico regionale a disporre un'indagine interna, dopo che già la dirigenza scolastica aveva, senza esito, chiesto spiegazioni all'insegnante.

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