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"Le pesanti cambiali da pagare di Jannik Sinner". Sarà un fine di 2024 esaltante e impegnativo, per il 23enne di San Candido. Ed è il direttore Ubaldo Scanagatta, in un video-editoriale su Ubitennis, a delineare gli scenari del futuro prossimo del tennis mondiale.
Nella classifica virtuale, ricorda il celebre giornalista e commentatore, oggi Sinner ha 11.180 punti e Zverev soltanto 6.875, "quindi è tanta roba". Ma nel non troppo semplice meccanismo di calcolo dell'Atp, il confronto va fatto con i risultati della stagione precedente. "A Pechino Sinner l'anno scorso vinse e fu la vittoria che fece svoltare la sua carriera, perché per la prima volta dopo 6 sconfitte riuscì a sconfiggere Daniil Medvedev, poi l'ha battuto altre 4 volte di fila, perso a Wimbledon e poi ri-battuto agli Us Open, lasciandogli solo 7 game su 3 set".
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Quindi, riepiloga Scanagatta, "ci sono 500 punti da difendere a Pechino, 90 a Shanghai, di nuovo 500 a Vienna, e poi quelli Parigi-Bercy, dove si ritirò dopo aver battuto McKenzie McDonald alle 2 di notte e il giorno dopo si ritirò contro De Minaur, decidendo di non giocare. E poi ci sono i 1500 punti alle Atp Finals di Torino, lui ne guadagnò 1.000 perdendo in finale contro Djokovic dopo averlo superato nel round robin".
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Il suo margine è tale per cui, premette il direttore di Ubitennis, "ci vorrebbe un cataclisma, un terremoto perché Zverev o Alcaraz riuscissero a superarlo entro la fine dell'anno. Ma confermarsi limitando le sconfitte a numeri bassi, fino a oggi ha perso solo 5 partite su 60, sarebbe bello concludere l'anno concedendo altre due sconfitte. Accontentiamoci, non pretendiamo troppo perché un campione così non l'abbiamo mai avuto. Ricordiamo sempre McEnroe e le sue due sole sconfitte nel suo anno magico, il 1984. Per Sinner con la Cina vicina e queste cambiali pesanti da pagare staremo a vedere, io sono ottimista perché si gioca sulle superfici predilette di Jannik e alcuni dei suoi avversari arrivano dalla Laver Cup".
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