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Spoleto, imprenditore 39enne si getta nel vuoto dal Ponte delle Torri. L'ultimo messaggio alla moglie: era padre di 4 figli

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Aveva 39 anni il papà di quattro figli che ieri ha deciso di gettarsi nel vuoto dal Ponte delle Torri, a Spoleto. L’uomo, residente a Magione, aveva una società, insieme ad un’altra persona, che operava nel settore delle slot che si trovano nei bar. Poco prima del drammatico gesto, intorno alle 11.30 di ieri mattina, avrebbe mandato un messaggio alla moglie. Immediatamente è scattata l’emergenza ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto non c’era più nulla da fare. Secondo quanto è emerso nel corso della giornata il gesto disperato potrebbe essere legato a uno stato di depressione.
Sotto choc i passanti che si trovavano in quel momento in zona e in particolare una persona che ha assistito ai fatti e che è stata colta da malore e poi soccorsa dal 118. L’area è stata raggiunta in forze dai carabinieri che, sotto il coordinamento della Procura di Spoleto, stanno effettuando gli accertamenti sul caso, dai vigili del fuoco, dal 118 e dal Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria e l’elisoccorso Nibbio 01. Quando i soccorritori sono arrivati, però, per il 39enne non c’era più nulla da fare. 

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Sono state, quindi, avviate le procedure di recupero della salma, conclude intorno alle 14, e il successivo trasferimento all’istituto di medicina legale di Perugia dove il corpo del trentanovenne è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se disporre o meno l’esame autoptico. Sul posto anche personale della polizia. 
I carabinieri della Compagnia di Spoleto stanno svolgendo, come da prassi, tutti gli approfondimenti del caso che serviranno a dare, per quanto possibile, una chiave di lettura alla tragedia. La notizia dell’accaduto ha sconvolto tutti, sia a Spoleto che a Magione dove l’impredtore era mpolto conosciuto. 
Quella di ieri è la prima tragedia che ha interessato il Ponte delle Torri dopo che era stato riaperto l’8 dicembre scorso. Il monumento spoletino è stato scenario di altre analoghe tragedie anche durante la lunga fase di chiusura dopo il terremoto del 2016. 
Quanto accaduto ieri ha riaperto nella Città del Festival un dibattito mai sopito su questi tragici fatti. C’è chi popone di mettere ulteriori dotazioni di sicurezza e chi ricorda che «le scelte della vita volte non guardano ne cancelli, ne recinzioni» e chi ribadisce la necessità di installare telecamere dove ancora non ci sono e «più vigilanza e anche un telefono di emergenza collegato direttamente alle autorità ma anche a qualche centro i ascolto. Sono sicura che qualcuno in certi momenti vorrebbe essere ascoltato e salvato…».
E in chiave di ascolto le campagne nazionali di sensibilizzazione ricordano che «se ti trovi in una situazione di emergenza o difficoltà, puoi chiamare il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 23272327 tutti i giorni dalle 10 alle 24 o l’associazione Samaritans Odv allo 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22».
 

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