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Da una parte, due interventi pubblici uno dell’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, e uno del collega allo Sport, Alessandro Onorato. Dall’altro, una nota “piatta” dopo una «lunga e cordiale telefonata» fra il sindaco, Roberto Gualtieri, e l’ad della Roma, Lina Souloukou.
Il giorno dopo l’inchiesta del Messaggero che ha evidenziato come sul progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata si stiano accumulando ritardi su ritardi - fra sentenze e lentezza nei lavori - che rendono ormai impossibile rispettare la scadenza dell’apertura per il centenario del giugno 2027, la posizione del Comune oscilla fra i bizantinismi della nota ufficiale e le dichiarazioni pubbliche degli assessori. È ormai un segreto di pulcinella come nei corridoi di Palazzo Senatorio ci sia disappunto per l’eccessiva flemma con cui la società giallorossa sta portando avanti sia le progettazioni “teoriche”, come le simulazioni sul traffico ancora al palo, che le lavorazioni “pratiche”, i sondaggi geologici e archeologici. E per i due appuntamenti consecutivi saltati per esigenze della società giallorossa.
«ROMA CONVOCATA»
Spiega quest’ultimo passaggio l’assessore Veloccia: «Noi abbiamo convocato la Roma proprio per capire nei prossimi mesi come si andrà avanti a livello di progetto. Qui non c'è solo un tema tecnico, c'è un tema di convenzione urbanistica, di concessione, di piano economico-finanziario che deve essere redatto e validato, quindi ci sono tantissime questioni. La Roma ci ha detto che erano in una fase logistica in termini organizzativi, di attività interne, che non consentivano in questi giorni l'incontro. Il problema credo sia proprio di organizzazione del lavoro. Ci hanno chiesto di rimandarlo, ora vediamo quando questo incontro si terrà. Era un incontro con noi e con il direttore generale, non con il Sindaco, un incontro di lavoro comunque ai vertici e quindi importante».
E, sulla questione apertura nel 2027 e quindi ritardi, aggiunge: «Se aprirà nel 2027? Questa è una domanda a cui non posso rispondere. Quello che posso dire è che più tempo passa da quando si presenta il progetto e più si accumulano ritardi. Di sicuro domani non cominciano, quindi bisogna capire quando inizieranno questi lavori. Il punto è che noi potremo dare delle stime credibili quando avremo il progetto approvato dalla Regione Lazio, dopo che tutti i sondaggi avranno dato esito positivo e che non ci siano ritardi dovuti a qualcosa che abbiamo trovato sotto terra. Per arrivare a questo dobbiamo ricevere un progetto, analizzarlo, portarlo all'approvazione di tutti gli enti, tra cui la Regione, e aver verificato che i sondaggi siano andati a buon fine. Insomma, c'è ancora molto da fare».
«SERVE IL PROGETTO»
Stessa lunghezza d’onda anche per Onorato: «Aspettiamo il progetto definitivo, più di fare quello che abbiamo fatto non possiamo fare. Non possiamo costruirlo noi, sia per la Roma che per la Lazio. Vogliamo che abbiano i loro stadi ma sono aziende private e non possiamo entrare nel merito delle scelte. Il Comune ha fatto tutto quello che doveva fare, è normale che ci siano degli iter tortuosi nel momento in cui ci sono degli spazi pubblici. La situazione sull'aspetto autorizzativo del Comune è tutto sotto controllo però serve il progetto».
LA NOTA
Se da Trigoria si continua a mantenere il silenzio, nel pomeriggio di ieri telefonata Gualtieri-Souloukou seguita da una nota stampa del Comune in cui, l’ad giallorosso ha «ribadito la volontà di arrivare quanto prima alla realizzazione del progetto dello stadio di Pietralata, confermando la piena intenzione della società di raggiungere questo storico risultato» mentre il Sindaco ha ribadito «la totale e piena collaborazione della amministrazione nei confronti del progetto che prosegue il suo iter nei tempi previsti, e quindi senza ritardi, compatibilmente con i passaggi tecnici che una sfida del genere comporta». Non un accenno a un appuntamento per vedersi e recuperare i due incontri consecutivi saltati.
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