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Ucraina, la strategia della Nato fino al 2027: il piano di deterrenza per una "guerra lunga" con la Russia

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La Nato si prepara per sostenere l'Ucraina in una guerra che potrebbe protrarsi per anni. Questa settimana, il Segretario alla Difesa uscente degli Stati Uniti, Lloyd Austin, presenterà una roadmap che delinea il sostegno militare a Kiev fino al 2027. La notizia arriva mentre crescono le incertezze sul futuro dell'assistenza militare americana sotto la nuova amministrazione presidenziale.

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La roadmap per la difesa dell'Ucraina

L'incontro chiave si terrà giovedì presso la base militare di Ramstein, in Germania, dove si riunirà il Ukraine Defense Contact Group, un gruppo composto dai principali alleati dell'Ucraina, tra cui numerosi membri della NATO. "I leader di queste coalizioni dovranno approvare piani che definiscono le necessità e gli obiettivi dell'Ucraina in settori come aviazione, artiglieria, difesa aerea integrata, sicurezza marittima e tecnologia dell'informazione fino al 2027", ha dichiarato un alto funzionario della difesa americana.

L'obiettivo è costruire una forza di deterrenza credibile che possa sostenere il paese a lungo termine.

Instabilità e geopolitica

La situazione in Ucraina è cruciale per il futuro della sicurezza europea. Kiev, fortemente dipendente dagli aiuti internazionali, riceve circa la metà del suo supporto militare dagli Stati Uniti. Tuttavia, l'elezione di Donald Trump come prossimo presidente degli Stati Uniti introduce nuove incognite. Trump ha promesso di ridurre gli aiuti all'Ucraina e di cercare una rapida soluzione diplomatica alla guerra, sollevando timori tra i paesi della NATO. In particolare, gli stati membri sul fianco orientale dell'Alleanza temono che un eventuale cessate il fuoco negoziato da Trump possa avvantaggiare la Russia a discapito dell'Ucraina e della loro sicurezza. Le relazioni personali di Trump con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky aumentano l'incertezza su come sarà gestita la crisi.

I protagonisti

"Tutti sappiamo che stiamo operando con il minimo indispensabile di armamenti", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un precedente incontro del gruppo a Ramstein. "Abbiamo bisogno di più armi per cacciare le forze russe dal nostro territorio, in particolare nella regione del Donetsk".

Intanto, un alto funzionario della difesa statunitense ha sottolineato che il lavoro del gruppo di contatto non terminerà con il cambio di amministrazione. "Il gruppo continuerà a operare anche dopo il 20 gennaio", ha affermato, rassicurando sul fatto che l'impegno verso l'Ucraina rimarrà una priorità per la NATO e gli alleati europei.

Nato più autonoma

Mentre gli Stati Uniti restano il principale pilastro del sostegno all'Ucraina, diversi paesi europei spingono per aumentare le proprie capacità militari. Dopo decenni di dipendenza dagli USA per risorse strategiche come la sorveglianza, l'Europa sta cercando di assumere un ruolo più autonomo, anche in risposta alle incertezze generate dalla politica americana. Alcuni funzionari europei hanno persino proposto di ridurre il coinvolgimento degli Stati Uniti nel gruppo di contatto, un'idea emersa già durante la campagna elettorale di Trump lo scorso anno.

Prossimi passi

L'incontro di giovedì a Ramstein segnerà l'ultimo atto di Lloyd Austin come Segretario alla Difesa. L'esito di questa riunione definirà il futuro immediato dell'assistenza all'Ucraina e traccerà una chiara linea d'azione per il prossimo quinquennio. Resta da vedere come la nuova amministrazione americana gestirà il supporto militare a Kiev e quale sarà l'impatto sulle relazioni tra la NATO e i suoi membri. 

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