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È una «follia» che le case automobilistiche europee comprino crediti Co2 da produttori esteri, andandoli a finanziare. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time al Senato. Nei giorni scorsi è emerso che - per evitare le sanzioni Ue sui livelli di emissioni - Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno già stretto accordi con Tesla per creare un pool comune di emissioni. Mercedes-Benz, invece, guida un altro gruppo che include Polestar (controllata dalla cinese Geely), Volvo Cars e Smart.
Con il piano Italia di Stellantis «siamo riusciti a porre sulla strada giusta l’auto italiana, ora dobbiamo cambiare la politica europea», ha detto Urso, sottolineando che «il nostro documento strategico ha ricevuto il sostegno di 15 Stati oltre al supporto delle associazioni industriali europee e della maggioranza dei gruppi parlamentari europei. Recentemente si è mosso anche in tal senso il cancelliere tedesco Scholz. L’Italia è un prima fila, dobbiamo fare in fretta perché le ultime notizie sono drammatiche ed emblematiche».
Infatti, ha spiegato Urso, «per evitare le multe miliardarie in vigore dal primo gennaio, le case automobilistiche hanno prima ridotto in modo drastico la produzione di auto endotermiche e ora si affrettano a comprare i crediti Co2 da case automobilistiche straniere, americane o cinesi. Il rischio paventato da me sta avvenendo, per eludere le multe europee si finisce per comprare i crediti da case automobilistiche straniere proprio per finanziare case estere, siamo al paradosso, siamo alla follia, siamo alla tempesta perfetta, Dobbiamo da subito cambiare le regole del green deal europeo. L’Italia è in prima fila».