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Vietato contestare i rettori: studenti pro Palestina bloccati mentre in piazza i turisti compravano collanine

3 mesi fa 1
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Piazza Carlo Alberto aperta a tutti tranne che agli studenti e attivisti pro Palestina che volevano contestare i rettori di Università degli Studi di Torino e del Politecnico. In totale una cinquantina di persone con due bandiere della Palestina che intorno alle 13.30 di oggi - venerdì 31 maggio 2024 - si sono mossi dall'occupazione di Palazzo Nuovo per raggiungere il Museo del Risorgimento dove i due rettori sono intervenuti a un evento del Festival dell'Economia. I manifestanti chiedono ormai da più di due settimane un incontro con i rappresentanti degli atenei per ribadire la loro richiesta di interrompere gli accordi con realtà israeliane. Incontro che il rettore Geuna avrebbe convocato con una mail inviata alle 12.26 di oggi per il prossimo 5 giugno. 

Studenti sulla porta

Raccontare il pomeriggio di passione degli studenti universitari non è affatto semplice. Tutto inizia come detto dopo le 13.30. Gli studenti si muovono verso via Principe Amedeo dove vengono bloccati una prima volta; da questo momento inizia il giro dell'oca che porterà gli universitari a tentare di entrare in piazza Carlo Alberto prima dalla Galleria Subalpina, poi dall'oratorio San Filippo Neri e infine dal dipartimento di Matematica. È in quest'ultimo edificio che troveranno la loro breccia. Una volta entrati infatti i manifestanti riescono a raggiungere una porta che affaccia su piazza Carlo Alberto, ma a bloccarli sull'uscio della piazza è un cordone di polizia che rimarrà lì fermo per un'ora buona mentre i manifestanti faranno cori contro la polizia, appelli di solidarietà per il popolo palestinese, qualche spintone con le forze dell'ordine, alcuni insulti e urla di incitamento alla solidarietà ai passanti. 

Sì, ai passanti, perché piazza Carlo Alberto non è zona rossa, ma è interdetta solamente ai 50 studenti pro Palestina che volevano contestare i rettori Geuna e Corgnati. Per un'ora sulla porta sono rimasti studenti e poliziotti, ma intorno a loro c'erano giornalisti, riders, turisti, scolaresche, relatori del festival dell’economia e i commercianti che hanno allestito bancarelle di tessuti, dolci, formaggio, braccialetti e collanine. E i contestatori bloccati sulle scale di un dipartimento universitario. Per dovere di cronaca bisogna raccontare anche che a un certo punto ha cominciato a suonare l'allarme anti incendio della sede di Matematica e che uno studente pro Palestina ha sollecitato l'intervento dei vigili del fuoco che sono arrivati intorno alle 15.30, ma per un evidente falso allarme. 

Pensare che per entrare in piazza sarebbe bastato dirsi interessati alle bancarelle di formaggi, braccialetti o dolcetti. 

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