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Milano, 16 gen. (Adnkronos) - La ministra del Turismo Daniela Santanché domani, venerdì 17 gennaio, rischia di finire a processo a Milano per falso in bilancio nella vicenda che riguarda i conti di Visibilia Editore, gruppo da lei fondato e da cui ha dismesso cariche e quote nel 2022. Se l'esponente di Fratelli d'Italia appare serena alla vigilia della decisione della giudice Anna Magelli, la premier Giorgia Meloni non si sbilancia: "Vediamo che cosa deciderà la magistratura e poi - le sue parole nella conferenza di fine anno -, ne parlerò ovviamente col ministro Santanché".
Il tempo dell'intervento dell'ultima difesa, e poi la gup, salvo sorprese, dovrà rendere nota la sua decisione. A poco più di tre mesi dall'inizio dell'udienza preliminare, domani si avranno le prime risposte anche per la procura di Milano che, alla fine di ottobre del 2022, presentò un'istanza di liquidazione giudiziale, cioè una procedura che sancisce il fallimento di un'impresa, e contestualmente aprì un'indagine su input di alcuni soci di minoranza, tra cui l'imprenditore Giuseppe Zeno (parte civile insieme ad altri due piccoli azionisti), che nei mesi precedenti avevano denunciato irregolarità nella gestione della società poi riscontrate dagli accertamenti della Guardia di finanza.
A processo, domani, rischiano di finirci oltre alla ministra, altre 16 persone (un indagato ha chiesto di patteggiare), tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, l'ex compagno della ministra Canio Giovanni Mazzaro che hanno avuto ruoli all'interno della spa. La giudice si dovrà esprimere anche sulle tre società indagate: Visibilia srl in liquidazione, Visibilia editore spa e Visibilia editrice srl; le ultime due puntano a patteggiare.
"Tutti sapevano e tutti hanno taciuto" è la tesi sostenuta in aula dalla procura, i pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi. Al centro del contendere c'è, per la procura, il presunto "disegno criminoso" di chi rivestendo allora ruoli apicali avrebbe omesso "ogni attività di accertamento" sul bilancio della spa Visibilia Editore, quotata sul mercato gestito da Borsa Italiana, con il fine "di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto" e l'effetto finale di indurre in errore gli investitori e mettere a rischio la continuità della spa.
Lo squilibrio finanziario, a partire dall'esercizio 2016, avrebbe 'compromesso' la società e le scelte dei vertici avrebbero causato quasi l'azzeramento del valore azionario. Una tesi respinta dalla difesa della ministra, rappresentata dall'avvocato Nicolò Pelanda, il quale in aula ha chiesto il proscioglimento.
L'appuntamento di domani è solo il primo che attendo la ministra. Il prossimo 29 gennaio, la Cassazione dovrà decidere sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui Santanchè risponde di truffa aggravata ai danni dell'Inps per la cassa integrazione in Visibilia nel periodo Covid. La ministra risulta anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice di FdI. Liquidazione giudiziale che, lo scorso dicembre, ha riguardato anche Bioera, altra società del gruppo, e anche in questo caso ci sono profili di bancarotta al vaglio.