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Daniele Priori 22 marzo 2024
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Il maresciallo Rocca esce dalla fiction e diventa realtà. Grazie alla Rai che entra in caserma, anzi, per dirla meglio, sale a bordo delle gazzelle dei Carabinieri e va, a 180 all’ora sul Raccordo di Roma ma anche sulla tangenziale di Milano e di Napoli. Sono queste le tre città scelte come ideale palcoscenico per 112 – Le notti del Radiomobile, una docuserie esclusiva in sei puntate in onda da domani sera ogni venerdì alle 23,15 su RaiTre, ideata e realizzata dal regista Claudio Camarca per Indigo Stories in collaborazione con la direzione Approfondimenti della Rai. È passato più di un quarto di secolo dalle serate nelle quali la Rai intratteneva gli italiani con la divisa della Benemerita indossata da Gigi Proietti. «Il racconto radiotelevisivo, nelle varie epoche, ha preso le forme più varie», ha detto Paolo Corsini, direttore degli Approfondimenti Rai.
EROE MODERNO
«Dalla fiction, al reportage, al podcast quella che resta immutata è la figura dell’Arma: il carabiniere è ancora un eroe moderno. 112- Le notti del Radiomobile è in grado di raccontare quei piccoli eroismi lontani da ogni tentazione di protagonismo e clamore». Storie quotidiane tratte dalle vite di 10mila uomini e donne quotidianamente in servizio per 24 ore e sempre pronti all’intervento, come ha spiegato il colonnello Stefano Romano, capo ufficio cerimoniale del comando generale dell’Arma. «Non c’è molta differenza tra un paesino dell’Alto Adige, quello della Sicilia o il centro di Roma. C’è una differenza di densità, ma il tipo di interventi che vengono svolti è davvero simile». Lo conferma colui il quale più di altri è testimone presente in questo nuovo format, Claudio Camarca. Un’idea maturata da cinque anni che finora si era vista, almeno in Italia, solo su radio e tv locali, realizzata con la Polizia e non in un contesto nazionale assieme ai carabinieri che di diverso, secondo il regista «hanno la militarità che porta loro la capacità di essere di supporto e prossimi al cittadino.
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Non era semplice raccontare i carabinieri che sono in mezzo alla strada – ha detto ancora Camarca - perché, quando le pattuglie escono, gli equipaggi sono da soli. Non sai mai cosa troverai dietro a ogni porta. Abbiamo scelto tre grandi città metropolitane, che rappresentassero anche il nord, centro e sud d’Italia. Uno dei fili rossi che le congiunge è l’incidenza dei codici rossi. Nel 2023 sono state 315 le donne uccise, ma che questo diventasse uno dei perni del racconto non ce lo aspettavamo, insieme al senso di impunità che spesso si respira tra le strade delle nostre città».
La narrazione è entrata quindi più nel vivo. Con il regista che ha avuto modo di soffermarsi anche sui volti dei fermati. «Quando i Carabinieri fermano un cittadino reo, per esempio, di spaccio, anche se ha la droga in mano ti guarda come se fosse la cosa più normale possibile, come incredulo per il fatto che lo stiano trattenendo. Una volta, mentre ero con loro, hanno fermato un ragazzo che aveva superato tre semafori rossi a 160 all’ora e lui si è difeso dicendo che doveva portare i supplì caldi alla compagna. Sembra davvero che ci sia una deadultizzazione, come se si parlasse con dei ragazzini irresponsabili. Questo mi ha molto colpito».
Tra le storie che vedremo su RaiTre il salvataggio di una ragazzina di 19 anni da un tentativo di suicidio e l’arresto di un uomo che aveva tentato di soffocare il figlioletto di pochi mesi, alla periferia di Roma. Con la testimonianza diretta della marescialla Federica Strano: «Quel giorno lo ricordo bene. Quando sono entrata in quella casa mi sono concentrata sul bambino, quasi invisibile tra le coperte che lo avvolgevano, mentre i miei colleghi bloccavano il padre. Mi sono subito assicurata che stesse bene. Ho pensato che forse un giorno avrò dei figli, e non vorrei mai che lui o qualsiasi altro bambino possa subire una cosa del genere». Ennesima prova di come, anche sotto una divisa pesante come quella della Benemerita, battano cuori di uomini e donne. Antieroi nascosti dal loro eroismo quotidiano.