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Un campionissimo dello sport italiano ed internazionale ha detto basta. La leggenda si ferma, anche se resterà per sempre un punto di riferimento.
La carriera di uno sportivo ad alti livelli è tendenzialmente piuttosto breve. Ovviamente dipende molto sia dalla disciplina per cui si gareggia sia dalle condizioni fisiche dello stesso protagonista, ma negli sport di squadra molto spesso si contano massimo una decina d’anni dai primi esordi professionistici fino al ritiro definitivo.

Esistono però le grandi eccezioni, ovvero quegli atleti che non si arrendono al passare degli anni ed all’immancabile invecchiamento anagrafico. Coloro che sono talmente legati allo sport ed alla competizione da non voler smettere, da puntare sempre più in alto e diventare così delle leggende idealmente immortali per la propria disciplina.
Basti pensare a calciatori come Gigi Buffon o Francesco Totti, giunti alla soglia dei 40 anni di età. O più di recente Fernando Alonso in Formula 1, capace di terminare la carriera e poi tornare sui propri passi rimettendosi alla guida. O infine Novak Djokovic, il fuoriclasse del tennis, martoriato dai problemi muscolari ma ancora voglioso di vincere e togliersi soddisfazioni.
Uno degli atleti italiani più longevi, divenuto un punto di riferimento assoluto per il proprio sport, si è arreso al passare del tempo. Parliamo di Stefano Tempesti, vera e propria leggenda della pallanuoto italiana ed internazionale, il quale ha deciso di dire basta proprio poche ore fa.
La pallanuoto italiana si inchina al mito Tempesti: finisce la carriera del portierone azzurro
Per chi non lo conoscesse, Stefano Tempesti è il più grande portiere della pallanuoto italiana di sempre. Una leggenda vivente, che pochi giorni fa ha salutato definitivamente il suo sport del cuore, decidendo dopo una vita in acqua di terminare la propria carriera.

Il classe 1979, attualmente in forza all’Ortigia di Siracusa, ha detto basta dopo la fine dei playoff stagionali. Tempesti chiude dopo oltre 30 anni da atleta agonista della pallanuoto, distinguendosi per la qualità tra i pali e soprattutto per una leadership incredibile.
“È stata un’avventura bellissima. Sono stati 33 anni di Serie A meravigliosi, con tante persone che mi hanno voluto bene e che hanno seguito questo percorso. Una decisione presa con la massima serenità d’animo. È giunto il momento. Voglio essere io il padrone del mio destino, di quando smettere. Non voglio che sia qualcun altro a dirmi di farmi da parte. Vi abbraccio tutti. Vi voglio bene. Sono stati anni meravigliosi” – ha ammesso Tempesti annunciando l’addio.
Toscano doc, originario di Prato, Tempesti ha vinto praticamente tutto in acqua. Si è diviso tra gli inizi tra le fila della Florentia, il passaggio alla storica Pro Recco e l’ultima fase all’Ortigia, ma soprattutto vanno sottolineate le 326 presenze come portiere del Settebello, ovvero la Nazionale maschile italiana di pallanuoto.
Nel palmarès del portierone si ricordano due medaglie olimpiche, un campionato del mondo, ben 14 Scudetti e 5 Champions League, oltre ad altri riconoscimenti doverosi. L’addio di Stefano Tempesti chiude una lunga era per la pallanuoto nostrana.