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Almasri, La Russa: «C'è scontro con chi ha presentato l'esposto». Li Gotti: «Non gli dedico un secondo»

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«Non dedico un secondo a quanto ha detto La Russa», non le manda a dire Luigi Li Gotti. Risponde senza tentennamenti all'Ansa replicando alle parole del presidente del Senato Ignazio La Russa il quale aveva affermato che «se c’è uno scontro» è «senz’altro con chi ha fatto l’esposto, sì!». Il terreno di scontro è quello dell'indagine che vede coinvolta la premier Giorgia Meloni e i ministri Carlo NordioMatteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Ai rappresentanti del governo è infatti stato notificato dal procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi l'avviso di apertura delle indagini con l'accusa per i tre di peculato e favoreggiamento per i fatti che riguardano la scarcerazione del comandante libico Almasri, accusato di gravi crimini (tanto da essere condannato dalla Corte penale internazionale) e rimpatriato dall'Italia con un aereo di stato. È stato proprio l'avvocato Luigi Li Gotti a fare l'esposto per far luce sulla vicenda. E non stupisce che lo scontro tra Li Gotti e La Russa sia particolarmente acceso proprio perché entrambi, con percorsi diversi, hanno militato insieme all'interno di Msi

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«Da un lato è uscito questo "non-avviso di garanzia", dall’altro persino chi ha fatto l’esposto ha detto "no no è un atto dovuto", quasi che temano le conseguenze ovvie, nella valutazione degli italiani, di questo attacco al presidente del Consiglio», ha tuonato la seconda carica dello Stato.

Li Gotti non pare essersi scomposto e all'Ansa ha risposto: «Non dedico un secondo a quanto La Russa ha detto. Sono stato per oltre venti anni sotto minaccia di Totò Riina che voleva la mia morte, figuriamoci se mi preoccupo di queste parole anche se arrivano dalla seconda carica dello Stato. Per me sono qualificabili a livello di un fiato».

Luigi Li Gotti è un avvocato calabrese che ha iniziato la sua carriera politica negli anni '60, militando nel Movimento Sociale Italiano (MSI), dove ha ricoperto ruoli come consigliere comunale a Cosenza e segretario di federazione. Nel 1998, ha lasciato Alleanza Nazionale per aderire all'Italia dei Valori (IdV) di Antonio Di Pietro. Nel corso della sua carriera legale, Li Gotti ha difeso numerosi collaboratori di giustizia di rilievo, tra cui Tommaso Buscetta, Giovanni Brusca. Ha anche rappresentato la famiglia del commissario Luigi Calabresi e la scorta di Aldo Moro, oltre a essere stato parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana. 

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